Si è riunito ieri pomeriggio al Consorzio Bim un tavolo allargato tra i sindaci del “cratere” teramano e aquilano con il vicepresidente della Giunta Regionale, Giovanni Lolli, e il direttore dell’Ufficio Speciale Ricostruzione, Marcello D’Alberto, per fare il punto sul processo di ricostruzione pubblica e privata. Presenti il presidente del Bim, Moreno Fieni, il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, e l’assessore regionale al Turismo, Giorgio D’Ignazio. I sindaci, tra cui anche quelli di Campotosto e Capitignano, nei loro interventi hanno evidenziato le criticità principali del processo di ricostruzione, evidenziando la complessità dell’attuale sistema normativo e la necessità di accelerare il rientro dei cittadini nelle abitazioni con inagibilità di tipo B (attualmente 537 pratiche di questo tipo sono pervenute all’USR Teramo).
“Questa riunione – spiega il presidente del Bim, Fieni – segue una serie di tavoli operativi tra i sindaci del nostro comprensorio, non solo quelli del cratere ma tutti i comuni che hanno subìto danni dal terremoto, con il direttore e i tecnici dell’USR Teramo, che abbiamo ospitato nella sede del Bim proprio per mettere a disposizione un luogo di coordinamento tra i nostri sindaci, il personale tecnico e Ufficio Speciale Ricostruzione”.
“Le carenze fin qui riscontrate nel processo non possono essere certamente imputate al piccolo comune – ha detto il presidente della Provincia, Di Sabatino, nel suo intervento – l’USR è un organo tecnico al quale non si possono dare responsabilità di indirizzo, si evidenzia la necessità di una figura di coordinamento e di indirizzo politico di riferimento per i territori”.
I sindaci hanno anche riproposto il tema di una rappresentanza fissa nella cabina di regia romana. “Concordo con i sindaci – ha dichiarato Lolli – che i primi cittadini vanno messi al centro del processo di ricostruzione e che alla cabina di regia è necessario garantire una rappresentanza politica più incisiva dei territori. Possiamo valutare, come richiesto ragionevolmente dai sindaci del cratere teramano, che il tavolo istituzionale che già si riunisce periodicamente a Pescara, possa svolgersi a Teramo e l’istituzione di una figura di coordinamento politico con specifica delega. In questo caso non abbiamo un problema di fondi, che ci sono – ha ribadito il vicepresidente della Giunta Regionale – ma di procedure, bisogna favorire con rapidità il rientro delle persone nelle case classificate di tipo B”.
Il direttore dell’USR Teramo, D’Alberto, ha annunciato che ha liquidato e che sono in dirittura d’arrivo le somme anticipate dai comuni, circa 760mila euro, per pagare il personale impiegato con contratti di collaborazione coordinato e continuativa per le pratiche del sisma. “Ciò che frena la ricostruzione, come emerso anche dal tavolo di confronto tra le quattro regioni del Centro Italia, è l’abusivismo edilizio e, in questo senso, sarebbe utile tipicizzare la tipologia di lievi abusi edilizi per ciascun comune. Si sta lavorando ad una bozza di accordo per normare questa tipologia con il commissario De Micheli, che appena pronta porteremo all’attenzione dei sindaci”.
Nel corso dell’incontro i Comuni hanno pure ribadito la necessità di un potenziamento della pianta organica dell’Ufficio Speciale Ricostruzione, per accelerare il processo e il rientro degli sfollati nelle abitazioni lievemente danneggiate.
È stato posto anche il problema dell’aggiornamento sullo stato di lavorazione delle pratiche e delle integrazioni richieste: il direttore dell’USR ha informato i sindaci che sulla nuova piattaforma potranno verificare in tempo reale la situazione dettagliata di ciascun Comune.