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Abruzzo

Ricostruzione, Farabollini: sulle Ater in Abruzzo dicono frottole. La replica di Marsilio

“Il presidente Marsilio e il suo seguito di ben informati smettano di raccontare frottole ai cittadini sugli Ater come hanno fatto a Teramo.

 

La verità è che quando riavranno le case sarà perché il Commissario ha fatto di tutto per riparare agli errori della Regione Abruzzo che, pur essendoci i fondi necessari agli interventi, non solo non li ha realizzati, ma non ha nemmeno presentato i progetti”.

Il Commissario alla Ricostruzione Piero Farabollini replica alle accuse di leggerezza mossegli dal presidente della Regione Abruzzo Marsilio che, in quanto vicecommissario alla ricostruzione, ben conosce la realtà dei fatti.

Entro il 31 dicembre 2018 le Regioni avrebbero dovuto realizzare gli interventi di edilizia residenziale popolare (Ater) da loro stesse individuati e finanziati con l’ordinanza commissariale 27 emanata nel giugno 2017. Dei 179 milioni di euro disponibili, ad ottobre 2018 solo 24 risultavano impegnati per interventi tra Umbria, Lazio e Marche, nessuno in Abruzzo perché non c’erano progetti presentati.

 

“Sarebbe ora che il presidente ammettesse ritardi e criticità della sua Regione anziché riversare ogni responsabilità sul Commissario, l’unico, anche in questa circostanza, che abbia anteposto la ricostruzione alle logiche spartitorie – spiega Farabollini – Lo scorso novembre, un mese dopo la mia nomina, preso atto del danno che stavano subendo i cittadini per l’inadempienza degli amministratori, ho sollecitato l’Anac perché considerasse ammissibili al finanziamento almeno i progetti approvati consentendo la loro realizzazione oltre la scadenza dei termini. Mi sono poi da subito concentrato su come rimettere in gioco con la stessa destinazione i fondi non utilizzati”.

Farabollini aggiunge che le Regioni si sono ulteriormente attardate in interminabili discussioni sulla ripartizione dei fondi per raggiungere l’accordo che è alla base della delibera CIPE che ora dovrebbe contribuire a sbloccare la situazione.

“Marsilio si scusi con i cittadini di Teramo e il Commissario per aver mentito e lo facciano anche Rivera e dal sindaco D’Alberto che non lo hanno smentito visto che tutti e tre partecipano regolarmente a tavoli tecnici e cabine di coordinamento – conclude il Commissario – È noto a tutti che da 6 mesi cerco di mettere d’accordo le regioni che litigano sui centesimi invece di far partire interventi che riporterebbero nelle case i cittadini sfollati prevedendo anche di effettuare interventi per gli Ater di Pescara. A quei tavoli e a quelle cabine, così come sulla stampa, l’Abruzzo non fa altro che mascherare l’inadempienza con cavillosa arroganza facendone pagare le spese ai cittadini”.

 

La replica di Marco Marsilio. Se c’è qualcuno che deve scusarsi questo sicuramente non è il sottoscritto che riveste la carica di vice commissario alla ricostruzione da appena 6 mesi.
Non voglio certamente giustificare i ritardi e le inadempienze della precedente amministrazione la cui malagestio ha condotto gli abruzzesi a voltare pagina votando per una diversa coalizione.

Detto ciò, intendo comunque ripercorrere le vicende che riguardano le case popolari danneggiate dagli eventi sismici del 2016 e 2017. L’ordinanza commissariale n. 27 che ha finanziato il piano stralcio per il recupero del patrimonio abitativo pubblico è stata adottata dal commissario Errani il 9 giugno 2017. I primi 6 milioni di tale piano sono stati assegnati alla Regione Abruzzo nel successivo mese di settembre. A tale finanziamento ha fatto seguito un primo atto di intesa tra il mio predecessore e l’Ater di Teramo, assegnataria di 2 interventi su 5, mediante il quale l’azienda ha assunto il ruolo di soggetto attuatore. I ritardi di questo primo lotto sono evidenti e riguardano sicuramente la precedente e fallimentare gestione.

Ulteriori 81 milioni sono stati assegnati alla nostra regione il 10 maggio 2018 e avrebbero dovuto essere spesi con lavori ultimati entro il 31 dicembre dello stesso anno. Sfido qualunque stazione appaltante pubblica ad eseguire gare per l’affidamento della progettazione e per l’esecuzione delle opere in un lasso temporale tanto esiguo da apparire ridicolo.
Come noto, la procedura prevede che il soggetto attuatore rediga uno studio di fattibilità sulla cui congruità economica deve esprimersi l’USR. A seguito del nullaosta dell’Ufficio Speciale, l’Ater deve predisporre il bando di gara per l’affidamento della progettazione sul quale deve poi esprimersi l’ANAC. A seguito di ciò ed a conclusione della redazione progettuale, l’Ater deve predisporre gli atti di gara per l’affidamento dei lavori su cui deve nuovamente esprimersi l’ANAC. Una volta effettuata la gara potranno avere inizio i lavori. Immaginare che tutto ciò, ivi inclusa la realizzazione delle opere, potesse avvenire in 8 mesi è francamente risibile. Infatti, nessuna regione è riuscita a completare anche una sola opera. Ad oggi, pertanto, l’intero programma di edilizia sociale del Commissario risulta definanziato poiché gli accordi intercorsi tra Farabollini e le altre regioni per salvaguardare i progetti presentati entro il 31 dicembre 2018 non hanno alcun valore giuridico. Entro tale data, ribadisco, avrebbero dovuto essere terminati i lavori e non inviate le sole progettazioni. La deroga del commissario, non essendo contenuta in alcuna norma, dovrà necessariamente essere discussa ed approvata in cabina di coordinamento mediante nuova ordinanza.

Sono trascorsi dieci mesi dalla scadenza dell’ordinanza 27 ed ancora attendiamo il rifinanziamento delle opere. Tentare di scaricarne la responsabilità sulla litigiosità delle regioni è francamente inaccettabile. Il ruolo del Commissario è quello di decidere sapendo mediare tra le diverse posizioni. Diversamente il suo ruolo sarebbe del tutto inutile.
Ritengo pertanto che qualcun altro debba porgere le sue scuse ai cittadini di Teramo. Dal giorno del mio insediamento ad oggi, l’USR ha continuato ad autorizzare le progettazioni degli interventi pur in assenza di qualsiasi copertura normativa e contabile, proprio in ragione dell’inescusabile ritardo nell’adozione della nuova ordinanza di rifinanziamento.

Quanto ai ritardi imputabili alla precedente amministrazione, ivi inclusi quelli riguardanti l’Ater di Teramo per il primo lotto di finanziamento, informo che sto provvedendo alla sostituzione dei vertici aziendali per far sì che le procedure possano essere velocemente definite appena ciò sarà giuridicamente possibile, vale a dire appena il Commissario si deciderà ad adottare l’ordinanza da me numerosissime volte sollecitata.