Utilizzare gli incentivi finanziari del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, che devono essere ricostruiti dopo il sisma del 2016.
Il Commissario alla Ricostruzione post Sisma 2016, Giovanni Legnini, e Francesco Vetrò, Presidente del GSE, società del Ministero dell’Economia che promuove la transizione ecologica con il sostegno alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica, hanno firmato oggi un Protocollo d’Intesa per favorire l’integrazione fra gli incentivi del Conto Termico del GSE con i finanziamenti dello Stato per la riparazione degli edifici pubblici ed in tal modo, e cofinanziare la ricostruzione delle strutture strategiche nel cratere.
Il cofinanziamento dei progetti che, grazie all’intesa, saranno qualificati con esito positivo dal GSE, consentiranno di liberare risorse che i Comuni potranno destinare ad altre opere pubbliche sul territorio, indirizzando al meglio gli investimenti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale fissati dalla Ue per il 2030. Ai Comuni, anche grazie agli Uffici Speciali per la Ricostruzione delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, sarà fornita assistenza individuale per l’uso combinato dei fondi commissariali con gli incentivi previsti dal Conto Termico, che mette a disposizione 200 milioni di euro l’anno per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
L’intesa prevede che sia data priorità alla riqualificazione delle scuole, ai progetti relativi all’edilizia sanitaria e a quella residenziale pubblica, ad impianti sportivi pubblici, luoghi della cultura ed altri edifici di proprietà degli enti locali (come uffici o musei).
“La collaborazione con l’ufficio del Commissario, già avviata nel 2019, si consolida con la sottoscrizione del Protocollo che trova oggi la luce, con il quale il Gestore dei Servizi Energetici consacra il suo impegno ad aiutare i territori e le popolazioni colpiti dal sisma del 2016. La realizzazione di azioni concrete di supporto acquista, nel momento attuale, un maggiore significato in termini di inclusione e ritorno alla quotidianità”, ha detto il Presidente del GSE Francesco Vetrò.
“La firma di oggi è un accordo oltre l’accordo, perché frutto di un dialogo che ha avuto sin da subito l’obiettivo di avviare una nuova stagione per tutti i territori colpiti dal sisma del 2016/17. L’adozione di un modello di ricostruzione sostenibile è una concreta opportunità di sostegno, riqualificazione e ripopolamento di questi luoghi fragili, per lo più piccoli Comuni e Aree Interne, dall’incredibile potenziale”, ha dichiarato l’Amministratore delegato del GSE, Roberto Moneta, aggiungendo: “Già da oggi il Comitato di Coordinamento e i Direttori degli Uffici Speciali Regionali per la ricostruzione, rappresentanti dei 140 Comuni colpiti, lavoreranno per avviare una programmazione condivisa degli interventi compatibili con gli incentivi GSE, molti dei quali cumulabili, e anche per estendere il supporto ai 502 Comuni fuori cratere. Facciamo tesoro dell’esperienza del Comune di Costacciaro, primo beneficiario della sinergia tra le risorse commissariali e il Conto Termico, e replichiamo velocemente questa esperienza di successo”.
“Questo accordo con il GSE, che intendo ringraziare, è molto importante perché consente di combinare al meglio e mettere a sistema le risorse pubbliche che già sono a disposizione, per un obiettivo strategico come la ricostruzione del Centro Italia colpito dal sisma del 2016, che è finalmente partita e che può rappresentare un’opportunità per l’intero Paese”, ha detto il Commissario Legnini. “Gli incentivi del GSE per l’efficientamento degli edifici pubblici, insieme a quelli del Super Ecobonus per le abitazioni private, possono così essere sommati ai fondi pubblici per la ricostruzione post-sisma, rafforzando concretamente”, ha aggiunto il Commissario, “la possibilità di conseguire agli obiettivi del processo di transizione ecologica intrapreso dalla Ue e dal governo per realizzare un nuovo modello di sviluppo. Anche le linee di azione proposte per il Centro Italia nel Recovery Fund saranno in grado di dare un’ulteriore spinta per la ricostruzione di città e paesi sicuri e sostenibili dal punto di vista energetico ed ambientale”.