Rendiconto 2016, Paolucci: evitato il taglio dei servizi VIDEO

“La più importante manovra a favore dei soggetti deboli che questa amministrazione regionale ha messo in campo nel corso della legislatura, perché ci ha consentito di gestire l’enorme massa debitoria ereditata dal passato, senza tagliare l’attuale livello di servizi garantito all’utenza, che altrimenti sarebbe stato praticamente azzerato”.

 

Lo ha rimarcato, questa mattina a Pescara, l’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, commentando l’approvazione della proposta di legge sul rendiconto generale 2016, avvenuta ieri in giunta. Un provvedimento che completa il riallineamento dei documenti contabili, avviato dal governo regionale fin dal suo insediamento e che ha visto, finora, l’approvazione dei rendiconti relativi agli esercizi 2013, 2014, 2015 e 2016.

“Molto si è parlato – ha spiegato Paolucci – dei tempi lunghi che hanno accompagnato il processo di riallineamento, ma quelli che abbiamo impiegato erano gli unici tempi possibili per una serie di motivi: il primo è legato alla complessità della procedura, che ha comportato accertamenti su operazioni risalenti addirittura al 2000 e che gli uffici della Regione hanno dovuto ricostruire con enormi difficoltà; il secondo, invece, era evitare di dover sottostare alla precedente norma nazionale, entrata in vigore nel 2015, che imponeva il ripiano del disavanzo in appena 3 esercizi.

Questo avrebbe comportato la necessità di accantonare, e quindi sottrarre alla spesa corrente per finanziare i servizi ai cittadini, una somma pari a 250 milioni di euro l’anno. Grazie al pressing che abbiamo portato avanti con il Governo, che ci ha permesso di incassare una nuova norma che allunga i tempi per il ripiano a 20 anni, siamo oggi invece in grado di governare il disavanzo, senza aumentare il prelievo fiscale e soprattutto senza ridurre i servizi, in primis trasporti e sociale”.

Il disavanzo certificato al 31 dicembre 2016 è pari a 765 milioni di euro, in linea con quello del 2015, ma superiore di circa 80 milioni di euro rispetto al 2014. “Un incremento – ha continuato l’assessore – legato all’obbligatorietà di procedere, a partire dal primo gennaio 2015, a una serie di accantonamenti previsti dalla legge e riguardanti crediti di dubbia esigibilità, residui perenti, spese legali, passività potenziali e perdite delle società partecipate. A fine 2016 gli accantonamenti totali ammontavano a 352 milioni di euro, a fronte del 289 del 2015, dei 196 del 2014 e dei 174 del 2013.

Somme che ci permetteranno non solo di coprire il disavanzo, ma anche eventuali altre passività non correttamente registrate”. Con Paolucci è intervenuto il direttore del Dipartimento Risorse e Organizzazione, Fabrizio Bernardini, che dopo aver ringraziato il personale regionale che ha lavorato con abnegazione per centrare il risultato del riallineamento, ha sottolineato come al netto degli accantonamenti, i risultati gestionali sono andati costantemente migliorando, tanto che il 2016 si è chiuso con un avanzo reale di amministrazione pari a 38 milioni di euro.

“Al momento del mio insediamento, a febbraio 2017 – ha puntualizzato – eravamo l’unica Regione italiana ad avere i rendiconti approvati fermi al 2012. Oggi siamo riusciti a recuperare non solo il ritardo, ma anche la credibilità a livello nazionale, tanto che proprio ieri il Governo ha rinunciato all’impugnativa del bilancio di previsione 2018 della Regione, giudicando soddisfacenti i chiarimenti in merito ad alcuni aspetti del documento contabile forniti dal Dipartimento”.

Il rendiconto 2016 ora sarà inviato alla Corte di Conti per il giudizio di parifica e poi sarà portato all’esame del Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Entro giugno la giunta regionale conta di poter approvare anche il rendiconto 2017. Tra i primi effetti del riallineamento dei documenti contabili, c’è lo sblocco delle assunzioni, che consentirà di portare avanti la procedura per l’immissione in ruolo di 67 nuove figure professionali, soprattutto tecniche ed economico-finanziarie, che andranno a rafforzare la macchina amministrativa regionale.

 

Mauro Febbo: c’è poco da gioire. Paolucci, come al solito, anche sull’approvazione del Rendiconto del 2016, se la suona e se la canta da solo. Infatti  la delibera come di consueto è secretata rendendo  impossibile verificare ciò che afferma, ma su alcune dichiarazioni vanno fatte delle precisazioni”.

Questo il commento di Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia che precisa quanto segue: “I conti consuntivi  2013, 2014, 2015 e 2016 sono stati approvati solo dalla Giunta e non dal Consiglio comprovando e certificando il netto ritardo con cui si opera. Le operazioni di riaccertamento dei residui è una operazione già fatta dal precedente Governo Regionale di centro – destra nel 2012 che oltre alla stessa ha dovuto sanare i disastri dei governi precedenti, soprattutto tamponare il “terremoto” non sismico, ma economico – finanziario causato dall’amministrazione Del Turco, riducendo a meno di un terzo i 4 miliardi di euro di debito ereditato, restituendo allo Stato i 176 milioni di euro che il precedente governo di centro – sinistra aveva stornato dai 576 concessi per il risanamento sanità, azione che ci è costata la non lodevole etichetta di “Regione Canaglia”.

Ciò che rileviamo dalle sue dichiarazioni sul rendiconto 2016 è che il disavanzo è di oltre 765 milioni di euro, ovvero non c’è stato nessun miglioramento nel corso di questi 4 anni di governo targato D’Alfonso – Paolucci., anzi c’è stato un peggioramento rispetto al 2015.

 

 

 

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