Quaresimale, le dimissioni più brevi della storia. Marcozzi: ennesima contraddizione del centrodestra

La giravolta di Quaresimale, Capogruppo della Lega in Regione Abruzzo, che la domenica pomeriggio dichiara di lasciare il partito per ‘non sottostare più a decisioni terze’, per poi rientrarci il martedì sera perché ‘Non esiste più alcuna ragione per abbandonare il partito né tantomeno il ruolo di capogruppo’ è solamente l’ultimo dei tanti capolavori che questa maggioranza sta mettendo in pubblica piazza dall’inizio della legislatura.

 

E, a onor del vero, non ho dubitato nemmeno un minuto che, alla fine, tutto si sarebbe esaurito col mesto ritorno di Quaresimale nella Lega, perché nel primo anno di maggioranza a trazione leghista abbiamo visto tutto e il contrario di tutto, con l’incoerenza come unica forma di coerenza”. Lo afferma il Capogruppo M5S Sara Marcozzi, che prosegue: “Da grandi promesse sulla difesa dei soldi degli abruzzesi, siamo passati all’aumento di 40mila euro l’anno circa ai dirigenti della Asl, prima ancora che iniziassero a lavorare e a portare risultati. Abbiamo visto nomine da un milione di euro sbagliate, in violazione del Regolamento interno, prima difese con forza e poi ritirate in fretta e furia.

 

Abbiamo visto leggi approvate dalla maggioranza scritte talmente male da essere dichiarate inammissibili dallo Stato. Hanno gridato ‘Prima gli abruzzesi’ mentre ci obbligavano a perdere tempo per un referendum sulla legge elettorale nazionale imposto da Roma (o da Pontida). Hanno scritto un bilancio illeggibile e invotabile, presentandolo prima in un modo per poi cambiarselo a piacimento, aggiungendo leggi scritte a penna”. “In confronto a tutto questo – conclude – , le dimissioni più brevi della storia dell’Abruzzo, firmate e ritirate dal Capogruppo del partito di maggioranza relativa in Regione, non sono niente di diverso da ciò che abbiamo visto finora, e che il centro destra continuerà a farci vedere.

 

Peccato che in mezzo a questo teatrino non ci sia solo qualche post su Facebook o un bisticcio da riunione di condominio, ma i diritti e le priorità degli abruzzesi. E se il centro destra non ha idea nemmeno di come si faccia a gestire il presente, non potrà mai essere in grado di riscrivere la storia della nostra Regione”.

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