Temi su cui oggi tutti si interrogano, tutti eccetto il governo di centrodestra della Regione Abruzzo, che non una proposta ha ancora avanzato in tal senso e che, anzi, ha bocciato quella presentata dal Partito Democratico”. Con queste parole il consigliere regionale Antonio Blasioli interviene per denunciare il silenzio del governo regionale in merito al futuro delle strutture private e convenzionate. “Le strutture che offrono servizi e formazione ai bimbi nella fascia da 0 a 6 si trovano in gravi difficoltà e molte di queste, nel tentativo di sopravvivere fino alla riapertura, sono costrette ad esigere le rette, nonostante molte famiglie non possano saldare.
Il Pd regionale si è subito attivato, chiedendo prima di mettere a disposizione uno stanziamento “ad hoc” che desse respiro ad un settore di servizio così strategico e poi con un emendamento alla Legge regionale. Ma il governo Marsilio ha fatto orecchie da mercante. Durante l’ultimo Consiglio Regionale, poi, la nostra proposta di emendamento alla L.R. 9/2020 appena varata, che teneva conto di questo delicato scenario, è stata bocciata. È evidente che non si possono abbandonare realtà così strategiche per la tenuta sociale del nostro Paese, strutture che in tutti questi anni hanno lavorato per la crescita emotiva, culturale e motoria dei bambini, garantendo, al contempo, la possibilità ai genitori di andare a lavoro sapendo i loro figli al sicuro, in ambienti totalmente dedicati ai bambini. Alla luce di tutto ciò, non è pensabile che Marsilio continui a chiudere gli occhi davanti al dramma sociale e economico che ci si prospetta. Noi consiglieri e rappresentanti del Pd abruzzese siamo in contatto costante con i nostri parlamentari, affinché nel prossimo decreto cura Italia siano presi provvedimenti seri per garantire la sopravvivenza degli asili nido, ma nel frattempo la Regione Abruzzo può e deve intervenire. Anche in questo caso, basta copiare realtà più virtuose.
La Regione Lazio, ad esempio, è intervenuta con circa 6 milioni di euro complessivi a sostegno degli asili nido, sia pubblici o convenzionati sia privati accreditati ma non in convenzione, sospesi a seguito dell’emergenza Covid. Grazie ai fondi stanziati tutte queste attività, una volta terminata la fase più difficile, potranno riprendere più agevolmente il lavoro, senza il peso di bollette e affitti arretrati, ma anzi avranno anche la possibilità finanziaria di fare nuovi acquisti informatici e provvedere alla necessaria pulizia e sanificazione della struttura. Perché la Regione Abruzzo non interviene? Sarebbe ipotizzabile stanziare un contributo forfettario mensile pari a 120 euro per i bambini da 0 a 3 anni e di 45 euro per i bambini di età superiore, per coprire il mancato versamento delle rette? Un ipotesi da valutare, ma in tempi veloci e certi, perché i rischi connessi al futuro degli asili nido riguarda tutti noi”.