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Abruzzo

Punta Aderci e metanodotto di Sulmona: le due battaglie degli ambientalisti

Conferenza stampa congiunta, questa mattina a Pescara, di WWF e Legambiente, alla presenza dell’avv. Francesco Paolo Febbo, per fare il punto su due importantissime vertenze giudiziarie.

 

È stato in primo luogo annunciato l’avvenuto deposito del ricorso, presso il Tribunale Amministrativo Regionale, sezione di Pescara, contro il parere favorevole rilasciato dall’ufficio tecnico del Comune di Vasto sul progetto per la realizzazione di un cementificio a freddo in località Punta Penna di Vasto, a pochi passi dalla Riserva naturale regionale di Punta Aderci e dall’omonimo SIC (Sito di Interesse Comunitario).

“Un atto amministrativo – ha commentato l’avv. Febbo – che a nostro avviso è minato da diverse irregolarità. Nel ricorso chiediamo infatti l’annullamento previa sospensione degli effetti giuridici del parere favorevole relativo alla Valutazione di Incidenza Ambientale (V.INC.A.) emesso in data 15.01.2018 dal Settore 4° – Urbanistica e Servizi – Sportello Unico per l’Edilizia, “inerente l’attività di produzione di leganti idraulici in Zona Industriale del Comune di Vasto, da impiantare nello stabilimento esistente, costruito inizialmente dalla ditta TRA.CE s.r.l. di Foggia, e completato dalla ditta VASTOCEM s.r.l., con sede a Vasto”; ditta, quest’ultima, poi incorporata dalla ES.CAL. s.r.l. di Manfredonia, in provincia di Foggia”.

 

Il legale non è entrato nei dettagli del ricorso, ora in attesa dell’esame da parte dei giudici amministrativi. Ha ricordato invece che Legambiente e WWF avevano a suo tempo, analogamente a numerosi altri soggetti interessati, presentato osservazioni contro questo progetto. “Ebbene – ha sottolineato – tutte queste osservazioni sono state rigettate, con motivazioni pressoché analoghe le une alle altre, ma palesemente carenti sul dato sostanziale ed illogiche e contraddittorie su quello procedurale”.

 

“Siamo fiduciosi – questo invece il commento del presidente di Legambiente Abruzzo Giuseppe Di Marco – di poter ottenere giustizia cancellando un parere favorevole secondo noi infondato. È interesse dell’intera Costa dei Trabocchi tutelare quella che è stata riconosciuta anche all’estero come una delle spiagge più belle d’Italia, un fiore all’occhiello per il territorio e fonte di ricchezza per l’economia turistica che non può essere messa a rischio da uno sciagurato progetto industriale legato a una economia ormai superata e fuori tempo”.

 

Il delegato Abruzzo del WWF Italia Luciano Di Tizio ha ribadito invece la necessità che le valutazioni ambientali tornino di esclusiva competenza della Regione, com’era sino a pochi anni fa: “Averle affidate ai Comuni, che quasi mai hanno nel proprio organico professionalità adeguate per tali valutazioni né tantomeno le dotazioni finanziarie per acquisite tutte le diverse consulenze specialistiche spesso necessarie, comporta il rischio che vengano approvati a macchia di leopardo progetti disastrosi per l’ambiente”.

 

Si è anche parlato della centrale di decompressione della SNAM, autorizzata nei giorni scorsi da un Governo ormai a fine mandato e a dispetto della concorde opposizione dei cittadini e delle amministrazioni locali. “Stavamo preparando, sempre con l’avv. Febbo, – hanno ricordato Di Tizio e Di Marco – un ricorso endoprocedimentale contro quell’impianto, nell’ambito dell’azione comune concordata con i comitati locali e con l’amministrazione municipale di Sulmona nel tavolo voluto dalla Regione e per essa dal sottosegretario Mario Mazzocca.

Ebbene l’inopinata e assurda autorizzazione del Governo ci ha sorpresi appena prima che depositassimo l’atto. A questo punto l’avv. Francesco Febbo è già al lavoro per modificare il ricorso e presentarlo direttamente contro il decreto autorizzativo. La centrale in quel sito rappresenta una vera assurdità per una lunga serie di ragioni, a cominciare dalla non strategicità dell’opera nel suo insieme. WWF e Legambiente continueranno a contrastarla in tutti i modi possibili, accanto ai cittadini, alle istituzioni e ai comitati”.