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Abruzzo

Protezione civile regionale: partito l’iter per l’istituzione della nuova agenzia VIDEO

E’ iniziato questa mattina l’iter per l’istituzione della nuova Agenzia di Protezione Civile regionale. Nella seduta congiunta della Prima Commissione “Bilancio” e della Seconda Commissione “Territorio” sono state svolte le prime audizioni sul progetto di legge approvato dalla Giunta regionale lo scorso luglio.

 

Ha partecipato alle audizioni anche il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri che ha ricordato come il testo sia nato da una collaborazione interistituzionale tra gli uffici della Giunta e del Consiglio regionale: “Abbiamo messo a disposizione il nostro Ufficio Legislativo che assieme a quello della Giunta e alle strutture della Protezione Civile hanno lavorato ad un testo che tenesse conto dei diversi aspetti tecnico-legislativi. Voglio dire ai consiglieri regionali che il testo è aperto al contributo di tutti e devono sentirlo anche loro visto che il Consiglio ha contribuito a realizzarlo sulla base degli indirizzi forniti dal Presidente Marsilio. Il Consiglio svolgerà il suo ruolo per dotare la Regione di una struttura efficiente, autonoma e veloce, in grado di rispondere alle tante calamità che affliggono il nostro territorio.

 

L’auspicio è che non si verifichino più altre Rigopiano”. Ad essere sentito questa mattina è stato il Presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, che in una lunga audizione ha dapprima illustrato ai commissari le linee guida generali della nuova governance dell’Agenzia di Protezione Civile e poi ha risposto alle domande poste dai commissari. “Vogliamo costituire un’agenzia più moderna, veloce e rapida – ha detto Marsilio – Oggi abbiamo una catena di comando farraginosa mentre noi pensiamo di porre l’Abruzzo all’avanguardia rispetto alle altre regioni. In questo settore infatti sono poche le regioni che hanno legiferato dopo il nuovo Codice della Protezione Civile del 2018. Mi auguro che il testo trovi un’ampia condivisione delle forze politiche e sia approvato celermente.”

 

All’audizione erano presenti anche Pierpaolo Pescara (Direttore del Dipartimento Governo del Territorio e Politiche Ambientali della Regione Abruzzo), Francesca Di Muro (Dirigente del Servizio Legislativo, Qualità della Legislazione e Studi del Consiglio regionale), Silvio Liberatore (Dirigente Servizio Emergenza di Protezione Civile Abruzzo).

 

Sara Marcozzi (M5S). “Per questo, approfittando della presenza dei vertici della Regione, ente che ha attualmente il compito di gestire l’attività della Protezione Civile, ho voluto ricordare il lavoro da me svolto due anni fa. Era il 2017 quando, analizzando la situazione comune per comune, scoprivo che in Abruzzo solamente 3 comuni su 305 avevano il Piano di emergenza aggiornato e in regola con le prescrizioni di legge. Il Piano di emergenza è uno strumento fondamentale per predisporre e attuare programmi sui territori in materia di prevenzione dai rischi potenziali di un’emergenza. Per questo motivo scrissi un dossier al riguardo, inviando contemporaneamente una lettera a tutti i Sindaci dei Comuni non ancora in regola e al Prefetto, perché si attivasse a far rispettare quanto previsto dalla legge”.

 

“Ho sfruttato l’occasione di oggi, a due anni di distanza – aggiunge – per chiedere aggiornamenti al riguardo e, allo stato attuale, mi è stato confermato che 278 Comuni su 305 non hanno ancora un Piano di emergenza aggiornato. Un dato sconcertante, che va affrontato con la massima urgenza. La Regione ha il dovere di utilizzare ogni strumento a disposizione affinché tutti i territori si mettano in regola con la legge, offrendo, se necessario, il supporto dei propri uffici a tutte le Amministrazioni abruzzesi, specialmente quelle dei Comuni più piccoli”.

 

“Ho fatto espressa richiesta – conclude – di avere copia dell’elenco dei Comuni che non hanno ancora il proprio Piano di emergenza aggiornato per avere un quadro più chiaro della situazione. Al tempo stesso invito la Giunta regionale a lavorare in fretta e al meglio per strutturare programmi seri di prevenzione delle emergenze. Limitarsi a intervenire a disastro avvenuto è un errore che non possiamo più permetterci di compiere”.