Piano di controllo dei cinghiali. Pepe: “strategia fallimentare”

Dopo un triennio di applicazione del Piano di controllo dei cinghiali messo in atto dalla precedente Giunta, l’ex Assessore Regionale al ramo, Dino Pepe, denuncia oggi il più assoluto abbandono da parte della Giunta Marsilio di ogni intervento diretto al controllo della specie.

 

“Il Piano – ricorda Pepe – prevedeva una sorveglianza diretta sulle colture agricole danneggiate e l’abbattimento di un contingente di capi anche a caccia chiusa, ovvero nei mesi primaverili ed estivi che sono quelli particolarmente critici dal punto di vista dei danni alle produzioni agricole. Si prevedeva inoltre l’abbattimento di quei cinghiali “problematici” che sempre più frequentemente si avvicinano ad abitazioni, parchi urbani e strade, creando paura e rischi tangibili tra i cittadini”.

Il resoconto finale, oggi agli atti della Regione Abruzzo, con i risultati completi di quel Piano strategico evidenziava chiaramente una drastica flessione dei danni alle colture agricole e una netta riduzione degli incidenti stradali provocati dall’attraversamento di questi animali” evidenzia Dino Pepe. “Si tratta di dati importanti che dimostrano la positiva azione di contrasto messa in atto da quello strumento in termini di raggiungimento degli obiettivi previsti”.

Sulla carta il suddetto Piano è stato prorogato dalla Giunta per un altro anno, visti anche i gravissimi danni alle colture che gli agricoltori stanno subendo proprio in questi giorni ed il pressing delle associazioni di categoria (la CIA, Confederazione Italia Agricoltori, ha chiesto di essere ascoltata dai Capigruppo per il fatto che è stata bloccata ogni iniziativa di controllo sulla fauna selvatica), ma in realtà – denuncia Pepe – è del tutto fermo e inoperante: le squadre dei selecontrollori, un gruppo specializzato di cacciatori formati dalla Regione e dagli ATC con grande dispendio di risorse, appositamente per abbattere i cinghiali a caccia chiusa, sono inattive. Le Polizie Provinciali che dovrebbero coordinare le operazioni di abbattimento sono state esautorate dal loro ruolo, i corsi per Guardie Venatorie Volontarie che dovrebbero sostituire le Polizie sono sospesi e, dulcis in fundo, gli agricoltori che potevano intervenire direttamente sul proprio campo a protezione delle colture sono stati bloccati”.

Insomma la Regione sta affrontando la piena emergenza dei danni dei cinghiali con il più totale immobilismo, essendo in possesso di una “macchina perfettamente funzionante ma senza la benzina necessaria”, una strategia al contrario che si prefigge tutt’altri scopi rispetto al controllo della specie. Quotidianamente e ripetutamente, ormai da tempo, assistiamo al grido di allarme dei sindaci, delle associazioni agricole, delle associazioni di categoria e dei cittadini che sono ormai stufi di vedere il loro territorio e le loro colture distrutte dai cinghiali senza avere alcuna risposta da parte del Presidente Marsilio e dall’Assessore Imprudente” continua il Consigliere e Vice Capogruppo Regionale del Pd, Dino Pepe. “Questo blocco inoltre avviene nel periodo più importante per il mondo agricolo che, già gravemente danneggiato dalla pandemia, e si vede distruggere i propri raccolti dai cinghiali a causa della negligenza e dell’inerzia dell’Assessore alla Caccia ed all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, e del Governatore Marsilio”.

“Per capire meglio l’inadeguatezza di Marsilio e del suo Assessore alla Caccia basta analizzare i dati inerenti gli abbattimenti nella provincia di Teramo nelle annualità 2018, 2019, 2020 e i primi 6 mesi del 2021” conclude Pepe. “Solo in questa provincia, nel 2018, sono stati abbattuti 1.154 cinghiali e 138 nel 2019, invece nel 2020 e i primi sei mesi del 2021, periodo a guida Marsilio e Imprudente, i capi abbattuti sono stati rispettivamente 115 (2020) e 23 (primi sei mesi 2021). Ormai è sotto gli occhi di tutti l’incapacità del Presidente della Regione Abruzzo e del suo Vice-Presidente di gestire l’emergenza cinghiali ed è sotto gli occhi di tutti il disinteresse nei confronti di sindaci, operatori economici e automobilisti che urlano a gran voce un intervento urgente”.

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