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Pesca sportiva, Pepe: “La giunta regionale impedisce di praticare liberamente”

Con l’approvazione del calendario ittico per la stagione 2022, la Regione Abruzzo ha limitato la disciplina della pesca sportiva ai suoi tratti esterni ai Parchi nazionali, regionali e riserve naturali.

“L’adozione di questo importante strumento a pochi giorni all’apertura della pesca ha creato una situazione di forte incertezza nei tanti Pescasportivi abruzzesi che da sempre praticavano la loro passione in quei tratti fluviali, in particolare nella Provincia di Teramo dove in molti si sono visti redarguire dagli agenti di controllo, anch’essi in mancanza di notizie certe”, afferma il consigliere e vice capogruppo regionale del Pd Dino Pepe.

“Considerando che la trota vive esclusivamente nei torrenti montani, i quali rientrano per la stragrande maggioranza proprio all’interno dei parchi, di fatto la norma inserita ha limitato fortemente la pesca sportiva alla trota in tutto il territorio regionale. Si tratta di un provvedimento del tutto ingiustificato, visto che sia la Legge su Parchi 394/92, sia quella regionale sulla pesca sportiva prevedono tale attività nella zona 2 dei Parchi (quella più esterna), considerando evidentemente una attività integrata ed ecosostenibile rispetto alle finalità della salvaguardia dell’ambiente in particolare con le sue varianti della pesca senza ardiglione, No-kill ecc”, spiega Pepe.

“L’iniquità di questa norma regionale risiede nell’aver creato, del tutto immotivatamente un profondo vuoto normativo senza precedenti, rimpallando le proprie responsabilità (dato che ripeto è la Regione a disciplinare la Pesca Sportiva nelle acque interne), disinteressandosi completamente dell’interesse dei Pescasportivi. Questo Va ad aggiungersi alle altre carenze nella materia della Pesca Sportiva come il rilascio dei tesserini di cattura prorogati per anni e mai ritirati e verificati dall’Ente, poi rilasciati con il solo accesso con SPID, poi ancora prorogati, alla mancanza totale di ripopolamenti ittici rendendo vani i versamenti annuali dei pescatori i cui introiti avrebbero invece proprio detta destinazione. L’ennesimo episodio la dice lunga, semmai ci fosse bisogno di ripeterlo, sul funzionamento degli Uffici regionali che si occupano della materia e che rispecchia francamente il degrado organico e la confusione con cui l’attuale Giunta regionale affronta le varie tematiche. Chiediamo dunque all’Assessore Imprudente di modificare nell’immediato il Calendario Ittico ripristinando al più presto la situazione originaria che disciplina nel pieno rispetto della normativa nazionale e regionale la Pesca Sportiva nei tratti fluviali ricompresi nei Parchi e nelle Riserve”, conclude Dino Pepe.