Benevolenza cosmica”, romanzo pubblicato da Adelphi, è stato al centro del ventesimo incontro di “Un libro, il dialogo, la politica”, la rubrica settimanale in diretta Facebook di Michele Fina, che ha dialogato con l’autore, Fabio Bacà.
Il romanzo rappresenta un esordio, e tra le chiavi di volta del dialogo ci sono state anche le possibili influenze di questa circostanza con i contenuti, lo stile, la struttura del testo. Fina ne ha sintetizzato così l’innesco: “Il protagonista è colpito da un numero sproporzionato di fortune o meglio, per essere più precisi, in una fase della sua vita si rende conto di trovarsi sempre nella condizione migliore di fronte a un fatto.
E’ un libro che si muove molto tra elementi razionali e meccanismi cosmici, o che comunque non hanno un’origine nota”. Bacà (abruzzese per così dire di adozione, visto che ha vissuto a lungo ad Alba Adriatica) ha raccontato: “Tra l’inizio del 2014 e la metà del 2015 ho vissuto un periodo difficile, a causa della perdita del lavoro e di problemi di salute. Ho cominciato a chiedermi: se tutto andasse bene sarei felice? Ma non volevo raccontare le mie vicende, le ho traslate creando un contrasto, tra la scienza e meccanismi meno noti. Il personaggio è simile a me, ma fa lo statistico, ed è sposato con una scrittrice”. Il libro è stato molto elogiato tra le tante ragioni per lo stile, divertente, ironico. Fina tuttavia ha notato: “Gira molto intorno alla morte, intesa in senso largo: vi sono alcuni personaggi che muoiono, c’è la paura della morte ma anche la tentazione della sopravvivenza. Il senso di morte incombente è generale, vive nel pessimismo del protagonista, ma non è esorcizzata, piuttosto sottolineata dalla sua eccessiva fortuna”.
L’autore ha concordato, accostando il suo lavoro a quello di un classico del cinema italiano, “Amici miei”: “Anche lì si ride, ma la storia è pervasa da un senso di morte. Posso dire che l’angoscia che provavo nel periodo in cui scrivevo il romanzo vi si è riverberata”. Secondo Fina il romanzo si presterebbe bene a una trasposizione cinematografica, e l’ha auspicata: “L’intuizione di partenza oltre ad essere molto interessante non è astrusa, è comunicativa”. Il secondo romanzo di Fabio Bacà (tra i suoi maestri ha citato Don DeLillo), è stato anticipato nel corso del dialogo, sarà ambientato a Lucca, e non sarà collegato a “Benevolenza cosmica”: “Ho cambiato rotta. Lo spunto deriva da una vicenda che mi è accaduta”.