Medico di base per i senza dimora: la proposta del Pd

L’iniziativa. “Riconoscere ai cittadini italiani senza dimora, privi di qualsiasi assistenza sanitaria, la possibilità di iscriversi nelle liste degli assistiti delle Aziende Sanitarie Locali e di effettuare la scelta del Medico di Medicina Generale, nonché di accedere alle prestazioni garantite dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)”.

 

E’ questo il contenuto della proposta di legge presentata questa mattina in conferenza stampa dai consiglieri regionali del Partito Democratico Dino Pepe, Silvio Paolucci, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci, una scelta positiva e solidale, che permette, inoltre, una diminuzione dei costi a carico del sistema sanitario regionale.

Una finalità sociale. “Quello dell’assistenza sanitaria per i senza dimora è un argomento molto serio che va affrontato e risolto. Oggi, a finire per strada, sono soprattutto le persone diventate povere e, per la normativa in vigore, se perdi la casa perdi anche la residenza e dunque anche il medico di base – spiegano Pepe, Paolucci, Blasioli e Pietrucci che aggiungono – si tratta di una stortura normativa che va a danno dei più fragili e va assolutamente cambiata perché riguarda tante persone che, per i più svariati motivi, si ritrovano senza un tetto e spesso a non avere più niente. A queste persone, viene tolto anche il medico di base, mettendoli ai margini di una società di cui sono invece parte, cosa che è inaccettabile”.

Prevenzione e risparmio di risorse. “Si tratta di una vera ingiustizia – proseguono i rappresentanti del Partito Democratico in Consiglio Regionale – per questo motivo ci siamo fatti carico di presentare una legge per porre rimedio a questa iniquità che consente, inoltre, un sostanziale risparmio per il sistema sanitario regionale, in quanto questa norma tende, inevitabilmente, a diminuire il frequente ricorso dei senza dimora ai servizi di emergenza, producendo, di conseguenza, un positivo risparmio di risorse, oltre a una diminuzione degli accessi impropri al pronto soccorso degli ospedali. Si tratta di una legge, che vuole tutelare soggetti vulnerabili della società, mettendo in atto interventi finalizzati a garantire, a tali categorie, almeno l’acceso alle prestazioni socio sanitarie”.

Dare voce al diritto alla salute. “In questa ottica è utile sottolineare come la condizione delle persone senza fissa dimora è spesso caratterizzata da fragilità, marginalità e scarsa consapevolezza dei propri diritti, nonché delle procedure necessarie per esercitarli – concludono Pepe, Paolucci, Blasioli e Pietrucci – Estendendo la tutela sanitaria ai senza tetto vogliamo colmare un vuoto normativo, dando piena attuazione ad un principio come quello del diritto alla salute, sancito nella carta Costituzionale, e che oggi non è ricompreso nell’ordinamento della nostra Regione. Facciamo appello ai colleghi consiglieri affinché questa norma venga al più presto calendarizzata ed approvata, siamo certi, di trovare, in Consiglio Regionale, ampia convergenza su una legge di assoluta civiltà e buon senso”.

Presente in conferenza stampa anche il consigliere regionale Antonio Mumolo che in Emilia Romagna, ha proposto e fatto approvare una analoga norma: “Con l’auspicio che questa proposta diventi presto legge, voglio esprimere tutta la mia soddisfazione e apprezzamento per l’iniziativa portata avanti dai consiglieri del Pd abruzzese. Avere un medico, per queste persone, significherà sentirsi di nuovo cittadini, sentire che lo Stato c’è per i deboli, avere una speranza e uno stimolo per uscire dalla strada. Il nostro obiettivo, ora, dopo che tante Assemblee legislative regionali stanno approvando questo tipo di norma, è quello di sensibilizzare quanto più possibile l’intero Parlamento, affinché il nostro ordinamento giuridico nazionale si doti di una legge di assoluta civiltà”. È intervenuto inoltre Luca Pilotti consigliere comunale di Teramo per il quale: “l’iniziativa è di altro profilo ed è volta a venire incontro a fette di popolazione meno fortunate. L’augurio è che la proposta di legge possa essere approvata in tempi brevissimi e con il più ampio consenso”.

 

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