L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” è stato designato come laboratorio di riferimento dell’Unione Europea per la Rift Valley Fever.
Si tratta di una malattia, (nello specifico una zoonosi), trasmessa dalle zanzare, che colpisce alcuni animali come bufali, cammelli, bovini, capre e pecore e può essere trasmessa all’uomo. Questa mattina, a Pescara, nella sede della Regione, il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e il direttore generale dell’IZS, Nicola D’Alterio hanno commentato, di fronte alla stampa, l’impirtanza di questo ennesimo riconoscimento scientifico di caratura internazionale dell’IZS di Teramo.
“Lo zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise, che ha anche ottenuto un finanziamento di oltre 300mila euro, sta confermando il suo elevato prestigio, derivante dalla tradizione e dalla notoria qualità del lavoro della struttura – ha affermato Marsilio – Essere diventato un punto di riferimento a livello europeo per la lotta alla Rift Valley Fever -ha proseguito – rappresenta un ulteriore motivo d’orgoglio per la Regione Abruzzo anche alla luce del sostegno costante che, come governo regionale, abbiamo garantito e continuiamo a garantire all’Istituto Zooprofilattico”.
L’assegnazione di questo prestigioso incarico all’IZS Abruzzo e Molise da parte della Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea è scaturita al termine di una severa selezione dei vari dossier presentati da decine di strutture europee che si occupano di prevenzione e controllo delle malattie animali trasmissibili all’uomo.
“Un incarico importante – ha rimarcato il presidente – che, oltretutto, ci tranquillizza rispetto al rischio legato alla diffusione di questa malattia che, comparsa per la prima volta in Kenya intorno al 1931, finora ha fatto registrare molti casi nell’Africa settentrionale e potrebbe manifestarsi anche nei Paesi europei”.