La gestione dei fondi comunitari dai Confidi alle banche: l’ira delle imprese abruzzesi

Le imprese abruzzesi sono sul piede di guerra contro la Regione Abruzzo. La recente decisione di indire un bando per gestire i fondi comunitari (POR FESR), emesso dalla Finanziaria Regionale Abruzzese su indicazione della Giunta Regionale, esclude infatti totalmente i Confidi.

Confindustria, Cna, Casartigiani, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Claai, Confapi, Cia, Confcooperative e Un.I.Pmi si sono ritrovati questa mattina nella Camera di Commercio di Teramo, del presidente Gloriano Lanciotti, per urlare la loro protesta.

“E’ una decisione disastrosa per le piccole imprese ed in generale per il sistema imprenditoriale abruzzese – ha tuonato Agostino Ballone, presidente Confindustria Abruzzo – Si perdono così punti di riferimento importanti sul territorio e si dà spazio al sistema delle società in house che abbiamo già duramente contestato in più occasioni”.

Secondo le varie associazioni di categoria, i Confidi abruzzesi gestiscono già altri fondi comunitari diretti allo sviluppo delle garanzie in favore delle imprese con ottimi risultati. “La nuova strada – hanno detto – espropria il sistema regionale imprenditoriale delle garanzie dalla gestione dei fondi comunitari loro destinati, consegnandoli alle banche. Penalizzate saranno i migliaia di piccoli e micro imprenditori che non avranno più accesso al credito con i Confidi tagliati fuori dalla gestione. Le logiche delle banche saranno infatti completamente diverse da quelle mutualistiche dei Confidi”.

“Tutto ciò porterà alla distruzione del sistema territoriale delle garanzie bancarie che per decenni ha permesso l’accesso al credito delle piccole e micro imprese – hanno concluso – Grazie a questa scelta, la Regione Abruzzo si aggiudicherà la maglia nera in Italia, a differenza delle scelte operate da regioni vicine come Marche, Lazio e Puglia”.

 

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