Intelligenza artificiale, Chieti al quarto posto posto in Italia per addetti

La provincia di Chieti è al quarto posto in Italia per numero di addetti di imprese che operano in settori ad alto rischio automazione.

 

Sono 36.048, pari al 35,5% degli occupati sul territorio provinciale. Lo stesso dato colloca l’Abruzzo al primo posto della classifica, con 100.574 addetti con alta esposizione all’impatto dell’intelligenza artificiale, pari al 31,1% del totale. E’ quanto emerge da un’indagine del Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, che ha analizzato l’elaborazione “Intelligenza artificiale e rischio automazione: impatto su lavoro e imprese” curata dalla Confederazione nazionale su dati Istat e Ocse.

Dopo Chieti, per numero di addetti ad alto rischio, c’è la provincia di Teramo (26.697 occupati, pari al 33,7%), che si colloca al settimo posto della classifica nazionale. Percentuali più contenute nelle province di Pescara (23.296 addetti, 26,9%), al 47esimo posto, e L’Aquila (14.533, 25,8%), in 66esima posizione.

Analizzando i dati relativi alle imprese, in provincia di Chieti sono 4.391, pari al 16,5% del totale, quelle esposte ad alto rischio, dato che colloca il territorio al 20esimo posto della classifica nazionale. Nell’Aquilano, 44esima posizione, sono 3.369 (15,6%). In provincia di Teramo, decima posizione, sono 4.215 (17,3%) e in provincia di Pescara, 20esima posizione, sono 4.391 (16,5%). In Abruzzo le imprese esposte ad alto rischio sono 15.679, pari al 15,7% del totale, dato che colloca la regionale al quinto posto della classifica.

Se i dati complessivi collocano l’Abruzzo nella parte alta della classifica, migliore è la situazione prendendo in considerazione solo l’artigianato. Teramo è in 43esima posizione, con 5.510 addetti ad alto rischio (35,9% del totale), Pescara al 53esimo posto (4.575 addetti, 35%), Chieti al 69esimo (5.090, 33,3%) e L’Aquila in 101esima posizione (3.196, 28,3%). A livello regionale, l’Abruzzo si classifica 16esima, con 18.370 addetti ad alto rischio, pari al 33,4% del totale. In conclusione, il 18,3% degli occupati esposti a rischio lavora nell’artigianato.

In Abruzzo, inoltre, ha effettuato investimenti nell’intelligenza artificiale il 6,1% delle imprese e il 5,2% delle piccole imprese. Prevede di investire nell’IA il 14,9% delle imprese e il 13,7% delle piccole imprese, dato superiore alla media nazionale.

“Siamo da tempo impegnati per sostenere la digitalizzazione delle imprese, anche attraverso il nostro Digital Innovation Hub – afferma il presidente di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – La transizione digitale è un processo ineludibile e nessuna impresa, neppure la più piccola, può sottrarsi ad esso. Il digitale, però, non va inteso come un elemento che consente di ridurre posti di lavoro, ma piuttosto deve rappresentare un sostegno alle attività artigiane, uno strumento che consenta di tenere alto il valore delle produzioni. Le capacità degli artigiani sono insostituibili. Non esiste intelligenza artificiale che possa sostituire l’intelligenza artigiana”.

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