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Incendi, taglio fondi in Abruzzo: la replica della Regione

Con riferimento alle polemiche inerenti la lamentata riduzione degli stanziamenti in favore del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per la lotta agli incendi boschivi, si rappresenta che:

–     Se vi sono stati “tagli”, questi sono stati effettuati dallo Stato nei confronti delle Regioni, alle quali non sono state ancora compensate le minori entrate e le maggiori spese sostenute durante la pandemia;

–     la Regione, nonostante i minori fondi a disposizione,  è riuscita a garantire le somme per il rinnovo della Convenzione con il Vigili del Fuoco e per il potenziamento dell’apparato di intervento antincendio boschivo attraverso un sensibile incremento del numero dei direttori delle operazioni di spegnimento (DOS), del personale volontario abilitato, delle specifiche attrezzature AIB, e delle caratteristiche prestazionali dell’elicottero regionale (raddoppio della quantità di acqua trasportata). Con minori soldi a disposizione, si è messo in campo un apparato complessivamente più numeroso, più dotato di mezzi e di maggior prontezza operativa;

–     infatti, alla luce delle valutazioni scaturenti dagli anni passati, si è ritenuto necessario intervenire sulla rapidità di intervento, in particolare attraverso una maggiore distribuzione, sul territorio regionale, del personale volontario e dei DOS, figura quest’ultima indispensabile per il coordinamento delle squadre operative e dei mezzi aerei. A proposito dei quali, è bene sottolineare che quest’anno, per la prima volta, l’aeroporto di Preturo è base di un mezzo aereo della flotta antincendio nazionale (che fino allo scorso anno partiva da Ciampino o da altri aeroporti fuori regione).

Rispetto agli eventi di domenica 1° agosto, è opportuno precisare che si è trattato in larghissima parte di incendi cosiddetti “di interfaccia” che, insieme a quelli che interessano qualsiasi vegetazione non boschiva e coltivazioni agricole, competono istituzionalmente e ordinariamente al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, quindi senza alcun riferimento al potenziamento della lotta agli incendi boschivi attraverso la Convenzione. Ciò nonostante e nel consueto spirito di leale collaborazione, la Protezione civile regionale non ha fatto mancare il sostegno operativo ai Vigili del Fuoco, attraverso lo spostamento della capacità operativa sui fronti di interfaccia: oltre 200 con più di 65 mezzi operativi AIB, compresi i presidi notturni di tutte le aree interessate.

Le particolari condizioni meteorologiche dei giorni passati, che hanno interessato tutto il sud Italia, sono state caratterizzate da alte temperature e forte vento. Tali condizioni hanno aumentato esponenzialmente la velocità di propagazione delle fiamme e il pericolo per gli operatori a terra, ed avrebbero certamente richiesto un maggiore intervento di mezzi aerei della flotta di Stato, tutti impegnati sui numerosissimi fronti.

Spiace che alcune realtà sindacali abbiano voluto approfittare dell’onda emotiva provocata dagli incendi di eccezionale intensità e quantità (ben 36 in una sola giornata) per rinnovare una polemica ‘sindacale’ mal indirizzata, che alcune forze politiche hanno ripreso per ignoranza dei fatti (rischiando di sconfinare nello ‘sciacallaggio’). Meglio sarebbe, infatti, che i sindacati dei Vigili del Fuoco usassero il loro ruolo nei confronti del loro datore di lavoro, che è il Ministero degli Interni, e non contro le Regioni: di fatto, in presenza di stipendi bassi e turni massacranti dovuti alle carenze di organico, ci si è abituati a utilizzare le Regioni come ‘surrogato’ al quale chiedere integrazioni salariali o monte ore di straordinario che poca utilità hanno nella lotta agli incendi boschivi (soprattutto quando le squadre di VVF impegnate hanno mezzi che si fermano al bordo delle strade asfaltate, non essendo attrezzati per il fuoristrada…). Siamo e saremo al fianco dei VVF nel rivendicare più assunzioni e migliori trattamenti salariali, e li ringraziamo per il prezioso servizio che rendono alla comunità. Ma le polemiche pretestuose e infondate, rilanciate in occasioni drammatiche come queste, non fanno onore a chi le alimenta.