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Incendi in Abruzzo. Anci: coordinamento solido e più risorse

Un coordinamento istituzionale più solido, accompagnato da un riordino delle competenze sempre più necessario dopo lo svuotamento di funzioni delle province, ristori immediati e adeguati per riparare i danni e restituire alle città colpite i loro patrimoni naturali, investire sul sistema di prevenzione di incendi sia boschivi che non boschivi potenziandolo e aumentando il numero di mezzi a disposizione.

 

Sono alcune delle priorità evidenziate dal sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto nella sua veste di presidente Anci Abruzzo dopo gli incendi che tra ieri e oggi hanno devastato l’Abruzzo. “Ieri tantissimi sindaci si sono trovati in prima linea di fronte all’emergenza – ha detto d’Alberto – tanto che nell’incontro di oggi in Regione è emerso che c’è stato un momento in cui erano addirittura 36 gli interventi attivi sul territorio. Una situazione sicuramente eccezionale, straordinaria, anche a fronte delle temperature africane, ma non imprevedibile”.

 

Da qui, secondo D’Alberto, la necessità di una riflessione seria a tutti i livelli istituzionali. “Quanto accaduto ieri ha evidenziato la necessità di un coordinamento istituzionale più solido – ha continuato il presidente Anci – nel rapporto fra sindaci, Regione e altri enti e di rivedere l’assetto istituzionale delle competenze che non è mai stato definito in modo chiaro e organico dopo lo svuotamento di competenze delle Province”. Tra le priorità, anche quella di conservare e potenziare i finanziamenti per il sistema di prevenzione e protezione.

 

“I vigili del fuoco anche ieri sono stati straordinari nel fronteggiare un attacco così violento – ha aggiunto -, si è riusciti a limitare i danni salvando vite umane ma in alcune situazioni non è stato possibile un intervento tempestivo per l’assenza di mezzi, soprattutto aerei”. E’ dunque necessario per D’Alberto rendere più solido il sistema di prevenzione, oltre che stanziare i ristori necessari per riparare i danni. “Servono risorse, e credo si vada verso la richiesta dello stato d’emergenza – ha concluso – per un territorio colpito al cuore”.