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Abruzzo

Il trucco per non pagare il casello: “Un metodo infallibile”

Al termine di una lunga indagine, gli inquirenti hanno portato alla luce un metodo ingegnoso, studiato per evitare il pagamento del casello autostradale

“Era un metodo infallibile”. Con queste parole gli inquirenti hanno spiegato in cosa consisteva la cosiddetta “truffa del casello”, perpetrata per anni da una donna con alcuni complici. Un metodo ingegnoso che permetteva loro di non pagare la somma dovuta ai casellanti, viaggiare gratis per le principali strade italiane e guadagnare un’ingente somma di denaro. Un metodo che è stato scoperto dopo diversi anni e che ha portato gli inquirenti a scontrarsi con una realtà particolare.

La truffa del casello. Ecco in cosa consisteva e come è stata scoperta – Roma.cityrumors.it

La cosiddetta “truffa del casello”, ha visto il coinvolgimento di una donna, considerata la mente dell’operazione e di due complici, che lavoravano all’interno del sistema autostradale: la buona riuscita dell’operazione permetteva alla donna di viaggiare gratis e ai due “collaboratori” di riuscire a mettersi in tasca un gruzzoletto significativo, sottratto ad Autostrade Italiane. Una tecnica di per se semplice, dal facile utilizzo, ma terribilmente efficace.

La truffa del casello: ecco come veniva realizzata

I tre componenti della banda, riuscivano a evitare il pagamento del casello autostradale e a sottrare in modo illegale, le somme dovute ai pedaggi autostradali. Il metodo, molto ingegnoso, ha stupito tutti per la facilità con la quale è stato creato e con la semplicità che ha consentito loro di metterlo in atto: in pratica la “truffa del casello” si basava semplicemente su un particolare marchingegno, che consentiva alla donna di farla franca.

Il semplice offuscamento delle barriere ottiche. Con questo stratagemma, la donna viaggiava gratis e i due responsabili riuscivano ad evitare la registrazione del veicolo in transito. Il sistema di controllo autostradale, non rilevava il passaggio e di conseguenza, i tre complici riuscivano a incassare le somme senza che venissero ravvisate nei flussi di pagamenti. Le barriere ottiche, che di solito registrano il passaggio di tutti i mezzi di trasporto, venivano quindi offuscate o manomesse: un modo per non rilevare il numero esatto di transiti e che portavano il totale incassato ad una cifra inferiore rispetto a quella effettiva: con gli operatori che riuscivano a trattenere la parte eccedente.

Gli inquirenti hanno scoperto come funzionava la truffa del casello – Abruzzo.cityrumors.it

La truffa è andata avanti per diverso tempo, fino a quando (dopo alcuni controlli incrociati), gli operatori non sono venuti a conoscenza di alcune discrepanze, che hanno portato all’apertura di un’indagine, che ha fatto emergere la verità. Il danno arrecato alle casse dell’erario è ingente: a subirne le spese maggiori è stata la società autostradale Milano Serravalle, gestore del casello dove si sono registrati i numeri maggiori di ingressi sospetti.

Il processo e la sentenza di condanna

Il processo ha portato la Corte di Cassazione ad emettere una sentenza definitiva nei confronti degli imputati. La donna A. M. M. e i due complici (che lavoravano nel casello autostradale di Assago) ha respinto tutti i tentativi dei tre imputati di smontare le accuse. I legali della donna asserivano che non fosse presente nel luogo in cui si è realizzato il reato, durante il periodo incriminato, avanzando anche l’ipotesi di uno scambio di persona. Ma la Corte di Cassazione ha respinto questo tipo di difesa, ritenendola “assolutamente prova di fondamento”, confermando l’assenza di prove concrete: nn c’erano dati che confermassero l’assenza dell’imputata nel momento in cui venivano effettuati gli illeciti. Anzi… sono state avanzate altre tesi che hanno portato alla conferma della condanna dell’imputata.

A. M. M. è stata condannata in via definitiva e dovrà pagare un’ammenda di tremila euro come multa da corrispondere alla Cassa delle Ammende. Dovrà poi pagare tutte le spese legali della parte civile (la società autostradale di Milano Serravalle). Anche i due complici sono stati sanzionati con una forte multa. Il caso ha avuto un grande clamore mediatico ed ha acceso i riflettori sull’assenza dei controlli specifici e su come, tre persone, siano riusciti attraverso una modalità piuttosto elementare, a tenere sotto scacco l’intero mondo autostradale italiano.

 

 

Paolo Colantoni

Amo scrivere, raccontare e leggere. Adoro i film, le serie poliziesche e la musica. Ho cantato con Michael Jackson (ho le prove) e collaborato con testate nazionali (Libero, Corriere dello Sport, Tuttosport e Radio 101), regionali (Rsa, Radio Incontro Olympia, Teleroma 56), siti e riviste. Enzo Biagi diceva che il giornalista è un “testimone dei fatti”. Noi proviamo ad esserlo della realtà di oggi.