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Il manager della Asl e la sindrome del complotto

Ezio Cerasi, segretario dei giornalisti abruzzesi prende una posizione molto ferma di fronte alle esternazioni, decisamente particolari, del manager della Asl numero 1, Roberto Testa.

 

Il comunicato stampa del direttore generale della Asl n. 1″, si legge nella nota, “Roberto Testa, è un attacco alla libera informazione e al diritto dei cittadini ad essere informati. Un atto di intimidazione che non fermerà il lavoro responsabile e puntuale dei giornalisti nel racconto della gestione sanitaria dell’emergenza Covid in provincia dell’aquila.

 

La minaccia erga omnes di adire le vie legali arriva al culmine di un tentativo paradossale quanto temerario del direttore generale Testa di additare la libera informazione per aver rappresentato “un’immagine negativa e pericolosa della sanità che mina la fiducia del cittadino verso la Asl, creando un clima di sfiducia tra gli operatori sanitari”. Insomma se ci sono gravi carenze nella gestione sanitaria dell’emergenza la colpa è dei giornalisti perché raccontano fatti di cronaca documentati.

 

Invece di minacciare o intimidire attraverso l’Ufficio Stampa, il Direttore generale Testa utilizzi la comunicazione istituzionale dell’ente che dirige per: smentire, rettificare o chiarire i gravi episodi di mala sanità saliti anche sulla ribalta delle cronache nazionali.

 

Se questa è la china ci aspettiamo il passo breve del direttore generale Testa verso la tesi del complotto demo-pluto-giudaico-massonico accomunando i giornalisti: agli utenti vittime della mala sanità; ai sindacati che hanno denunciato quanto accaduto nell’ospedale di Avezzano come fatti “non degni di un paese civile“; agli amministratori degli enti locali che hanno chiesto il commissariamento della Asl n.1 L’Aquila-Avezzano-Sulmona. Testa pensi ad amministrare la sanità aquilana in un momento così grave, se ne è capace”.