A presentare cariche batteriche elevate oltre i limiti di legge, i prelievi effettuati in provincia di Chieti: a Rocca San Giovanni, alla foce in località La Foce; a San Vito Chietino, a Marina di San Vito, alla foce del fiume Feltrino; e a Francavilla a Mare, alla foce del fiume Alento. Per unire alla denuncia una azione concreta, Legambiente, a fronte di questi casi che presentano deficit depurativi significati, presenterà degli esposti alle autorità competenti.
Questa la sintesi del monitoraggio svolto lungo le coste abruzzesi dall’equipe tecnica di Goletta Verde sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane presentata a Torre del Cerrano da Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo, e Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, alla presenza del sottosegretario alla Giunta regionale, Mario Mazzocca, del generale dei Carabinieri Forestali, Giampiero Costantini, del presidente dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Leone Cantarini, del sindaco di Pineto Robert Verrocchio, e di Francesco Iavarone, Arta Abruzzo. Il monitoraggio di Goletta Verde (eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente il 24 e 25 luglio scorsi) prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. In provincia di Chieti, su quattro punti monitorati, tre sono risultati fortemente inquinati: a Rocca San Giovanni, alla foce in località La Foce; a San Vito Chietino, a Marina di San Vito, alla foce del fiume Feltrino; e a Francavilla a Mare, alla foce del fiume Alento. Entro i limiti, invece, il giudizio emerso dal prelievo effettuato a Casalbordino, alla spiaggia presso il fiume Osento. In provincia di Pescara, entrambi i monitoraggi effettuati hanno dato valori entro i limiti ovvero alla spiaggia in corrispondenza di Piazza I Maggio, a Pescara, e alla spiaggia presso traversa IV, 100 metri a sud del fiume Saline, a Montesilvano. Due i prelievi effettuati in provincia di Teramo, giudicati entro i limiti: a Silvi Marina, alla spiaggia presso scarico Silvi Marina, e a Giulianova, Lungomare Zara, alla spiaggia fronte via Thaon.
Carente in Abruzzo la cartellonistica informativa, obbligatoria da anni per i comuni, e che dovrebbe avere la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare: i tecnici di Goletta Verde in Abruzzo, su otto punti monitorati, l’hanno trovata solo in due casi. Tema centrale di questa edizione di Goletta Verde è anche l’inquinamento provocato dalla plastica: in sei casi su otto monitorati, i tecnici di Legambiente ne hanno riscontrato la presenza. Secondo gli ultimi dati dell’indagine Beach Litter in Abruzzo, su un’area campionata di 10mila metri quadrati, è stata rilevata una media di 638 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia.
La regina indiscussa dei rifiuti spiaggiati è la plastica, pari al 89% del totale dei rifiuti rinvenuti (maggiore rispetto alla media nazionale dell’80%), seguita da vetro/ceramica (4,7%), metallo (4,5%) e gomma (0,6%). Lo scorso anno in Abruzzo il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati ha recuperato 2.852 tonnellate di questo rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente.