La giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha approvato la delibera che introduce il monitoraggio continuo e costante della presa in carico di pazienti over 65 con frattura del femore.
“La tempestività di questo tipo di prestazioni – spiega la Verì – è uno degli adempimenti Lea (livelli essenziali di assistenza) e negli ultimi anni, purtroppo, abbiamo registrato una generale riduzione di questo indicatore, in particolare in alcune Asl. E’ vero che la discesa del trend è in gran parte legata all’emergenza pandemica, ma ciò non toglie che sia necessaria una maggiore attenzione per riportare i parametri ai livelli previsti dalle linee guida nazionali su tutto il territorio”.
In Abruzzo il Pdta per la frattura del femore è stato introdotto nel 2017, ma la crisi Covid ha inevitabilmente modificato l’assetto e l’organizzazione delle strutture sanitarie coinvolte nella presa in carico del paziente.
“Di qui – continua l’assessore – la necessità di ridefinire l’applicazione dei protocolli, introducendo indicazioni ancora più puntuali, che possano contribuire ad una gestione uniforme in tutte le Asl e scongiurare il rischio di disservizi che non sarebbero facilmente recuperabili nel lungo periodo”.
Nella delibera approvata in giunta, oltre al prolungamento degli orari dei servizi diagnostici e delle sale operatorie, è previsto che ciascuna azienda sanitaria proceda all’aggiornamento dei gruppi di lavoro (coordinati dalla direzione sanitaria) che individuano le unità operative e gli operatori sanitari nelle diverse fasi della presa in carico del paziente: pre-ospedaliera, pronto soccorso, pre-operatoria, operatoria e post-operatoria. Ciascun gruppo dovrà monitorare le attività e redigere report trimestrali che saranno trasmessi al Dipartimento regionale Sanità, che ne terrà conto anche in fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi assegnati ai Direttori generali delle Asl.
Eventuali azioni correttive saranno successivamente elaborate dall’Agenzia sanitaria regionale, che aprirà opportuni approfondimenti con le Asl interessate.
“Superata la fase più acuta della pandemia – prosegue la Verì – che ha sconvolto i modelli organizzativi a cui eravamo abituati, è ora il momento di accompagnare le Asl nel ritorno alla normalità, trasformando le conseguenze dell’emergenza in una opportunità per arrivare concretamente ad un sistema sanitario regionale unico in tutte le sue declinazioni, che garantisca le stesse prestazioni con le medesime modalità in tutte le aziende”.