Sono quattro i capisaldi che animano le scelte della programmazione 2021-2027, ovvero Radici, Identità, Comunità e Sicurezza.
Sono le direttrici, rappresentate anche visivamente nel logo scelto dalla Regione Abruzzo, e individuate dal presidente Marco Marsilio per presentare all’Aquila, insieme alla squadra di governo e ai tecnici regionali, la ripartizione degli interventi, le risorse programmate, ma anche le priorità su cui l’Abruzzo è chiamato a fare un balzo in avanti e a “generare valore”, come recita lo slogan.
“Questa programmazione – ha dichiarato il presidente Marsilio – con la sua dotazione di 1 miliardo e 400 milioni, va oltre la consistenza numerica del dato per declinarsi su questi quattro valori cardine per ogni abruzzese. Ogni abruzzese ha un legame indissolubile con la sua terra, per cui il risanamento ambientale non sarà concepito solo come un atto di indispensabile attenzione ma come motore dello sviluppo del territorio abruzzese ancorato alle sue radici più profonde. Stessa cosa per l’autenticità con cui andremo a preservare e valorizzare i nostri prodotti, i nostri beni architettonici o i nostri prodotti, o quella digitalizzazione che permetterà di connettere tecnologicamente e socialmente tutte le comunità tra loro. Infine la sicurezza: nessuno dovrà mai più scappare dall’Abruzzo perché tra dieci anni avremo una terra diversa, una terra, appunto, di benessere”.
Le risorse a disposizione dell’Abruzzo ammontano a 1 miliardo e 441 milioni di euro ripartite così nei tre fondi: 354 milioni di euro (il 22% del totale) per il Feasr ?2023-2027, più 681 milioni (il 43% del totale) per il Fesr e ulteriori 406 milioni (pari al 25%) del totale per l’Fse+. A queste somme si aggiunge la coda della programmazione ?2021-2022 del FEASR che ammonta a 159 milioni di euro (pari al 10% del totale).
Dagli obiettivi di competitività e sviluppo, così come i fondi per l’energia e l’ambiente contenuti nel Fesr, fino alle somme ripartite per occupazione, istruzione e protezione sociale dell’FSE+, questi fondi rappresentano per il presidente Marsilio un vero e proprio “tesoretto” da indirizzare con cura e precisione chirurgica per rendere l’Abruzzo unico, omogeneo e, in sintesi, una “regione del benessere”. Ecco perché il presidente Marsilio, con questa giornata di presentazione, in particolare nei tavoli tecnici pomeridiani, ha inteso coinvolgere il partenariato, per scrivere insieme la declinazione di questi fondi in base alle istanze già pervenute e che continueranno a pervenire entro il periodo di negoziato con la Commissione europea che presumibilmente si chiuderà in autunno.
Nel presentare a tutti gli stakeholder regionali i contenuti della programmazione futura, il presidente Marco Marsilio ha colto l’occasione anche per fare il punto sullo stato dell’arte, ad oggi, sulla certificazione della spesa: si parla del 66% di spesa certificata per il Fesr, dell’84% di spesa certificata per l’Fse, dell’80% del Feampa, e del 51,94% del FEASR.
In apertura dei lavori i saluti istituzionali di Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, di Lorenzo Sospiri, Presidente del consiglio regionale, di Simone Angelosante, presidente della IV Commissione politiche europee, di Emanuele Imprudente, vicepresidente della giunta regionale con delega all’Agricoltura, caccia e pesca, parchi e riserve naturali, sistema idrico, ambiente e di Antonio Sorgi, direttore generale della Regione Abruzzo.
Dopo la relazione introduttiva di Emanuela Grimaldi, direttrice del Dipartimento Presidenza, è intervenuta in collegamento la ministra per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini e, con un video messaggio, Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione Territoriale. A seguire Vito Borrelli, vicecapo rappresentanza in Italia della Commissione UE. Presenti anche gli accessori Pietro Quaresimale, Guido Quintino lLiris, Daniele D’Amario, e il Sottosegretario Umberto d’Annuntiis
Nel pomeriggio le attività sono state organizzate in quattro tavoli tematici, uno per ciascun programma comunitario con una folta partecipazione di assessori, consiglieri e tecnici regionali. Ha moderato l’incontro la giornalista Maria Antonietta Spadorcia, caporedattore del Tg2.
“La Giunta regionale – ha dichiarato il presidente – dopo un lungo lavoro di analisi, raccolta, confronto, redazione e condivisione con il partenariato regionale condivide ora con il pubblico più vasto dei cittadini abruzzesi i documenti dei Programmi comunitari per il ?2021-2027. I Programmi Regionali dei fondi strutturali e la programmazione del fondo per lo sviluppo rurale assegnato all’Abruzzo per il ?2023-2027 aprono un orizzonte strategico. Un approccio che ingloba gli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030 che la comunità internazionale ha dichiarato di voler perseguire, ma con l’intento di agganciare tutto questo alla vita reale dei cittadini e ai loro bisogni e aspirazioni, che negli ultimi due anni sono stati fortemente messi sotto pressione dall’emergenza sanitaria e dall’acuirsi delle disuguaglianze sociali.
In linea con tutti i documenti di programmazione territoriale, le azioni programmate guardano alle persone, alle imprese, ai territori, con il preciso intento di attivare molto velocemente la fase attuativa con una pianificazione precisa nella tempistica e nel dimensionamento finanziario degli interventi, consapevoli che la vera discontinuità rispetto al passato potremo marcarla soltanto con una maggiore e più efficace capacità di intervento e di spesa. Per questo un altro ambizioso obiettivo che ci poniamo è quello di un generale rafforzamento della macchina amministrativa regionale, che ha già profuso uno sforzo importante e meritorio per concludere la fase di costruzione dei programmi, ma che sarà ora chiamata ad essere l’attore principale del successo delle politiche settoriali immaginate”.
Su questi temi posti da Marsilio, si è soffermata anche la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna che ha sottolineato come ci si trovi di fronte ad un’Europa più intelligente, più inclusiva, più vicina ai cittadini e come in questo contesto l’Abruzzo possa giocare un ruolo chiave. La sfida sarà quella di non sprecare nemmeno un centesimo, di realizzare una programmazione efficace e di metterla a terra nei tempi stabiliti. E’ un compito importante in cui l’Abruzzo non sarà lasciato solo. La ministra Gelmini invece ha elogiato il metodo Abruzzo che ha visto il coinvolgimento di un ampio partenariato, il sistema giusto per affrontare una programmazione unitaria.
Molte le linee di finanziamento rispetto alle quali occorre ora una partecipazione profonda del territorio.
Silvio Paolucci (Pd): “nessuna visione strategica”. Tutto questo accade mentre altre Regioni adottano politiche concrete e corrispondenti a una visione a lungo raggio e connessa con gli altri fondi e la programmazione dell’Ente – incalza Paolucci – Non ci sembra sia complesso farlo, visto che i fondi strutturali più il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per l’Abruzzo ammontano a circa 2,6 miliardi, a fronte del miliardo con cui ha dovuto lavorare la giunta precedente: per le risorse FSE oggi ci sono 300 milioni, contro i 100 del passato; per i FESR 600 oggi, contro i 230 avuti a disposizione dalla Giunta di centrosinistra; poi ci sono le poste del PNRR e del Fondo complementare del piano di resilienza, che all’epoca non esisteva.
Dunque le basi sono diverse, come diverso è il metodo che chi governa oggi ha adottato, coinvolgendo solo marginalmente le forze sociali, sindacali, gli operatori del settore, le università, i centri ricerca e gli enti del territorio, che noi avevamo coinvolto da subito, promuovendo un cammino sinergico. E il merito ci dà ragione, perché la mancanza di una rotta porta agli ultimi dati della Banca d’Italia sullo stato dell’economia abruzzese, che evidenziano una sofferenza più evidente sull’occupazione e sull’export. Qual è la politica dell’esecutivo in merito? Quali le politiche industriali? Quelle formative? Una mera elencazione di atti, quella di oggi a L’Aquila, senza orizzonte se non come la passerella organizzata sui fondi europei.
Una propaganda che rischia di essere più onerosa degli impegni presi a favore degli abruzzesi grazie ai fondi europei. D’altra parte l’utilizzo della programmazione 14-20 ha avuto un’accelerazione esclusivamente grazie alle norme covid, che hanno permesso rimodulazioni corpose per una spesa accelerata da procedure e obiettivi molto più legati a trasferimenti senza programmazione. Spendere tutto e soprattutto bene, migliorando la competitività della nostra comunità richiede un Patto tra istituzioni e attori che volutamente la Giunta Marsilio ha ignorato e respinto per 40 mesi.”