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Film Commission in Abruzzo: non c’è più tempo da perdere

Una conferenza per fare il punto sulla Film Commission e sullo stato di attuazione di questo organismo, quella che si è svolta stamane a L’Aquila nella Sala Polidoro del Consiglio regionale dell’Abruzzo, da parte dei Consiglieri regionali del PD, Pierpaolo Pietrucci e Silvio Paolucci.

 

Alla conferenza erano presenti anche i Sindaci di Vasto, Francesco Menna, e di Rocca di Mezzo, Mauro Di Ciccio.

 

Un po’ di storia. La proposta di legge che istituisce in Abruzzo la Film Commission risale al 2015, promossa dalla Giunta di centrosinistra per colmare il gap sofferto dall’Abruzzo che – pur essendo ricco di scenari naturali, bellezze storiche e architettoniche e ottime location – era ancora una delle poche regioni prive di uno strumento straordinario che consentisse di attrarre produzioni cinematografiche nazionali e internazionali. La Regione dei Parchi, polmone verde d’Europa, non godeva ancora di questo megafono di promozione turistica attraverso la realizzazione strutturata di film, documentari, spot televisivi, che per tanti anni pur si sono svolti nei suoi scenari più belli e selvaggi.

 

La legge. Così, il 20 novembre 2017 la LR 53 che istituisce la Film Commission fu approvata. All’epoca però venne stralciato dalla norma lo strumento operativo della Fondazione, necessario, anzi indispensabile allo sviluppo cinematografico e promozionale del territorio. All’indomani dell’approvazione si svolsero diverse le iniziative su tutto il territorio regionale per far conoscere e promuovere la Film Commission: furono coinvolte le DMC (costituite dagli operatori turistici), le associazioni impegnate nel cinema e nella cultura, Federalberghi, i ristoratori, gli artigiani: con loro si arrivò alla stesura condivisa delle Linee Guida operative per farla decollare, approvate poi con la Delibera di Giunta 715/2018.

 

Il tentativo con il Cura Abruzzo 2. Dalla legge ad oggi nessun passo avanti è stato compiuto perché la Film Commission decollasse. Consapevoli dell’importanza dello strumento operativo della Fondazione per poter allargare e consolidare la Film Commission, il PD tornò a insistere nel 2020 inserendo nella LR 10/2020 (il “Cura Abruzzo 2” per sostenere l’economia durante il Covid), in un periodo di estrema crisi del sistema culturale, un emendamento che stanziasse 100mila euro per la costituzione del patrimonio della Fondazione, ma soprattutto dettasse le prime modalità per la sua costituzione.

 

La stasi. Dispiace constatare il tempo occorso, nonostante l’unanimità del voto su quell’emendamento, per comprendere la forza propulsiva della Fondazione che ha visto disattendere anche i 90 giorni canonici dall’approvazione della norma per far deliberare la Giunta e muovere i primi passi verso l’obiettivo prefissato. Non si tratta di un carrozzone, ma di uno strumento operativo e identitario. E’ infatti importante sottolineare come nella Fondazione sarà protagonista tanto la Regione, quanto ogni Comune abruzzese che potrà dedicare alla Film Commission un ufficio specifico quale punto di riferimento per attrarre le produzioni, facilitarne la presenza sul posto e coadiuvarne il lavoro, onde avere ricadute significative anche e soprattutto nella ricettività, nei noleggi, in tutti i servizi necessari alla permanenza di attori e maestranze.

 

Le conseguenze dell’inerzia. Così la trasposizione cinematografica di un capolavoro abruzzese come L’Arminuta della scrittrice Donatella Di Pietrantonio, non ha nessuna scena girata in Abruzzo, a causa della mai decollata Film Commission e della imbarazzante inerzia della sua attuale classe dirigente e politica alla guida della Regione.

 

La proposta. Si faccia partire, con entusiasmo unanime e condiviso, una mobilitazione con i Comuni, gli operatori economici, i Parchi, le Università, le Camere di Commercio, le Banche, le istituzioni culturali, tutti gli stakeholders.

Siamo disponibili a condividere un percorso per far decollare questo importante organismo, affinché l’Abruzzo non perda altre occasioni e gli abruzzesi possano orgogliosamente riconoscersi nei paesaggi e nelle ambientazioni delle storie girate sul nostro territorio.