Pescara. “Il settore commercio sta attraversando una fase particolarmente difficile. A seguito dell’emergenza Coronavirus gran parte dei negozi “non essenziali” sono stati chiusi, con evidenti e pesantissime ripercussioni dal punto di vista economico per i lavoratori che restano a casa”.
Si legge così in una nota di Filcams Cgil Abruzzo Molise, che prosegue: “Allo stesso tempo ci sono tantissime lavoratrici e lavoratori che continuano a svolgere il proprio lavoro in condizioni difficilissime, spesso rischiando la propria salute. Nei giorni di emergenza si è creato un clima nel quale il commercio è diventato una valvola di sfogo per tutta la società. Da una parte le imprese ormai si sentono forti della posizione di attività di prima necessità e dei continui annunci del Governo che, insensibile alle continue richieste/denunce delle OO.SS. Nazionali di categoria, continua a sostenere che non ci saranno restrizioni per gli esercizi commerciali e dall’altra parte ci sono i clienti che ormai hanno individuato nella “visita” ai negozi ed ai supermercati/ipermercati una delle poche motivazioni per poter uscire di casa. Spesso sui mezzi di informazione e sui social si parla delle file all’entrata dei negozi, ma nessuno si preoccupa di indagare su quanti sono quelli che vanno a fare la spesa tutti i giorni, alcuni anche più volte al giorno, uscendo con pochissimi prodotti, utili solo a giustificarsi in caso di controlli. La situazione diventa ancora più pesante nel fine settimana, quando quasi tutti sono a casa (anche chi durante la settimana continua a lavorare) e la spesa è l’unica giustificazione in caso di controllo. Tutto questo espone sia i lavoratori che i clienti a un altissimo rischio di contagio. Un negozio non è un normale posto di lavoro.
La presenza dei clienti che sono estranei alle direttive del datore di lavoro e dei protocolli di sicurezza, rende difficile -spesso impossibile- garantire il rispetto del contingentamento degli ingressi e delle distanze di sicurezza all’interno dei negozi. Le aperture per 13 ore al giorno 7 giorni su 7 non permettono una corretta e necessaria sanificazione dei locali. Anzi, in alcuni casi, la sanificazione non viene neppure affidata a ditte specializzate, ma effettuata dalle stesse commesse. In alcuni casi a inizio turno, prima di servire i clienti. Il Governo, seguito a ruota da mezzi di informazione e social, sono attentissimi a cosa succede ad esempio nei parchi pubblici all’aperto (dove mantenere le distanze sociali è oggettivamente più facile) e ne vieta l’ingresso, ma non si preoccupano del fatto che i negozi sono oramai, dopo gli ospedali, il luogo di maggiore diffusione del virus. Oggi alcuni negozi/catene hanno deciso in autonomia di ridurre l’orario di apertura infrasettimanale e di ridurre l’orario/chiudere alla domenica. Per effetto di ciò i clienti si sentono autorizzati a spostarsi di diversi kilometri per raggiungere i negozi aperti, come dimostrano le testimonianze dei lavoratori e le tantissime ammende comminate dagli agenti di pubblica sicurezza negli ultimi giorni. È una follia che le Istituzioni lascino queste scelte al libero arbitrio degli imprenditori! Gli esercizi commerciali hanno un ruolo di fondamentale importanza, soprattutto in questo momento, ma, per il bene della Salute Pubblica e degli stessi lavoratori, bisogna far passare il messaggio che i negozi sono aperti solo per garantire “l’approvvigionamento dei beni di prima necessità”. Non possiamo far finta di condurre gli stessi stili di vita, non ha senso continuare a rimanere aperti con gli stessi orari, 7 giorni su 7. Non è necessario fare la spesa a tutte le ore!!! La FILCAMS CGIL Abruzzo Molise dice basta!
Chiediamo che ci sia una normativa, anche a livello Regionale, che limiti gli accessi nei negozi, gli orari di apertura infrasettimanale e che obblighi la chiusura di tutti gli esercizi commerciali la domenica. Ridurre gli orari di apertura consente di rifornire gli scaffali in assenza di clienti, garantendo maggiore sicurezza. Chiudere la domenica è utile a garantire una sanificazione approfondita dei locali. Fino a quando questo non ci sarà, chiederemo a tutte le lavoratrici ed i lavoratori di scioperare nella giornata della domenica. Per attirare l’attenzione di tutti sulla mancanza di sicurezza nel settore e per ridurre il rischio di contagio per le lavoratrici e dei lavoratori del commercio, ma anche per i clienti, la FILCAMS CGIL Abruzzo e Molise proclama lo sciopero di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del commercio per l’intero turno di lavoro, per il giorno domenica 29 marzo 2020″.