In riferimento alla prossima Conferenza Stato-Regioni sul riordino dei programmi di formazione per il riconoscimento e la certificazione della figura del soccorritore, Anpas esprime perplessità sulle ipotesi riguardanti il numero di ore di formazione e contenuti didattici sproporzionati ed insostenibili per il mondo del volontariato.
“L’adozione di questi standard formativi potrebbe avere forti ripercussioni sulla tutela al diritto alla salute dei cittadini, limitando o addirittura rischiando di escludere l’azione dei volontari che da sempre assicurano alle comunità locali un servizio essenziale che permette l’accesso alle cure per milioni di persone. – dichiara Fabrizio Pregliasco – Uno standard di formazione che creerebbe ulteriori problemi al servizio di emergenza, che aumenterebbe i problemi organizzativi e operativi per i professionisti del sistema e che avrebbe forti ripercussioni sulla tutela al diritto alla salute dei cittadini, limitando o addirittura rischiando di escludere l’azione dei volontari”.
Anpas aveva già definito e proposto il profilo del soccorritore che delinea il profilo e lo standard formativo unico, strutturato, con una durata di 200 ore, a livello nazionale del soccorritore Anpas e riguarda le attività, le competenze (cognitive, tecniche, relazionali) e l’organizzazione didattica della formazione.
“Questa per noi è l’unica proposta sostenibile per garantire un servizio omogeneo e di qualità in tutte le regioni italiane – prosegue Pregliasco – Il riconoscimento di questa nostra proposta da parte delle Istituzioni rappresenterebbe un’azione concreta a sostegno dei cittadini e del loro diritto all’accesso alle cure”.
L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Abruzzo rappresenta oggi 33 associazioni di volontariato con 7 sezioni distaccate, 2470 volontari, 3210 soci, 49 dipendenti, con 83 autoambulanze, 14 automezzi per il trasporto disabili, 76 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile.