Festa della donna, Sclocco: dove siamo e dove vogliamo arrivare in Abruzzo

Celebrare le donne nella giornata a loro dedicata, cogliendo l’occasione per fare il punto sulla condizione femminile in Abruzzo e riflettere sulle opportunità future: è questo l’obiettivo dell’assessore regionale LeU Marinella Sclocco che, in una nota diffusa alla stampa, ripercorre le tappe compiute e i percorsi possibili per sviluppare il nostro territorio, proprio a partire dal ripensamento sul ruolo della donna e dalla sua valorizzazione.

 

 

“Quelle come me — scrive la Sclocco, parafrasando Alda Merini — sono le donne. Sono quelle che regalano sogni, che donano l’anima, che tendono la mano ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio di cadere a loro volta. Sono quelle che girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai, sono caduti nel dimenticatoio. Quelle come me, cioè le donne, sono il potenziale di ogni civiltà e di ogni paese. E l’8 Marzo — continua nella nota l’assessore LeU — la Giornata internazionale della donna, deve essere un’opportunità per ricordarsi che dobbiamo ancora lavorare molto affinché questo potenziale si realizzi e si traduca in ricchezza e crescita per le nostre comunità. Questo giorno è sicuramente un’occasione importante per osservare i passi fatti in avanti, ma anche e soprattutto per capire quanta strada dobbiamo ancora percorrere.”

 

“Abbiamo bisogno di un futuro diverso per noi donne — spiega la Sclocco — Oggi, tutte abbiamo delle opportunità: abbiamo imparato a stare bene con noi stesse, a essere indipendenti, più consapevoli. Abbiamo una vita ben diversa da quella che hanno potuto avere le nostre nonne e le nostre mamme. Ma la condizione della donna com’è, non permette ancora l’espressione piena delle sue potenzialità.

L’uguaglianza de facto, l’emancipazione, la violenza domestica e non, quella fisica o psicologica, la delicata situazione delle donne con disabilità o di quelle che assistono familiari con problematicità, sono solo alcune tra le tante situazioni che riguardano le donne e su cui c’è ancora molto da fare. In Abruzzo, abbiamo dimostrato un impegno forte e concreto contro le discriminazioni e le violenze, ma è necessario continuare in questa direzione. Abbiamo una rete forte, composta di centri antiviolenza e case rifugio, che interagiscono e cooperano con avvocati, psicologi e la polizia per arrivare in tempo ed evitare stragi come quella compiuta a Latina qualche giorno fa. E per sostenere questa rete — commenta la Sclocco — dobbiamo tutti sentirci chiamati in causa, coloro che hanno responsabilità di governo, ma anche chi contribuisce al sistema della cultura, i mass media, gli attori privati e le imprese, la cui organizzazione e le cui politiche interne svolgono un ruolo significativo nel far sapere alle donne che questa rete esiste e funziona, ma anche nel favorire la partecipazione delle donne e la loro valorizzazione.

La scuola, le istituzioni e i mezzi di comunicazione attraverso i valori che trasmettono devono favorire il cammino verso una parità sostanziale e devono offrire validi modelli di comportamento, anche linguistici, nella narrazione delle storie delle donne.”

 

“Non solo alle donne che ricoprono particolari incarichi o a quelle che hanno una certa visibilità — incalza l’assessore regionale LeU — ma a tutte le donne spetta, nella quotidianità della loro vita, il dovere di contrastare luoghi comuni, di esigere rispetto, considerazione, amore. E per questo, alle donne, deve essere garantito il diritto di scegliere la vita che vogliono.

E questo passa essenzialmente da un elemento: la loro indipendenza economica. Per questo, nella nostra Regione abbiamo già avviato sistemi per la conciliazione tra vita privata e lavoro e lotteremo affinché sia riconosciuta l’equa-retribuzione tra uomini e donne, ma bisognerà anche pensare agli asili, a creare nuovi servizi che possano garantire assistenza su vari livelli alle famiglie e alle donne sole, sostenere stabilmente l’occupazione femminile.

Le donne — insiste l’assessore regionale alle Politiche Sociali — devono poter assumere liberamente quei ruoli di leadership che consentano loro di realizzare ciò che è scritto nel loro destino, il loro compito più arduo, cioè quello di re-inventare e gestire il territorio in modo “comunitario” e pacifico, rendendo le esigenze di tutti, l’obiettivo dei singoli”.

 

“In questo giorno — conclude la Sclocco — mi preme ricordare che parità non significa pareggio numerico tra uomini e donne: parità significa dare a tutti, senza distinzioni di genere, la garanzia delle medesime possibilità di partenza e di successo. E questo vale anche nella politica, dove continuerò a dare battaglia per la preferenza di genere e dove continuerò a cercare d’invogliare le donne a mettersi in gioco. Il futuro sarà rosa — chiude l’assessore LeU — se nel futuro si darà spazio alle donne: la coscienza della parità dei diritti e dei doveri, quindi, la buona cittadinanza, è la base da cui partire per costruire questo spazio. E su questo lavoreremo nei prossimi mesi: con le scuole, con le imprese, con gli uomini e in mezzo alla gente”.

 

 

 

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