Ferrovia Roma-Pescara: a novembre l’udienza per sospensione dei lavori

Non so chi abbia potuto pensare che la fissazione di un’udienza comporti una sospensiva: se la sospensiva non viene accordata, e non è stata accordata, è chiaro che tutto procede”.

 

Lo ha detto il presidente della Regione Marco Marsilio dopo che il Tar del Lazio ha fissato per l’8 novembre prossimo un’udienza di merito per valutare la richiesta di sospensiva dei lavori per la velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara, presentata da alcuni rappresentanti locali per i lotti 1 e 2.

“Anzi l’ordinanza del Tar specifica – ha spiegato all’ANSA – proprio che questa decisione di non dare la sospensiva, ma di fissare a breve l’udienza viene fatta nella considerazione dei reciproci e contrapposti interessi, tra i quali ovviamente c’è l’interesse pubblico di realizzare un’opera importante, una ferrovia che io ritengo decisiva per il futuro del territorio, rispetto alla quale si attende serenamente il giudizio di merito. Nel frattempo è chiaro che si va avanti”.

“Fino ad oggi tutti i Comuni attraversati dal percorso e la Regione compresa hanno fornito l’intesa – ha sottolineato Marsilio – perchè hanno riscontrato da parte di Rfi e da parte dei progettisti la volontà e la capacità anche di accogliere la sostanza delle obiezioni, intervenendo per mitigare il progetto, per fare in modo che il passaggio della linea e il suo potenziamento non solo produca un vantaggio oggettivo, ma una linea ferroviaria più potente, più capace di soddisfare i bisogni dei cittadini e degli utenti, anche portare maggiore economia sul territorio.

In più ci sono a Manoppello, Scafa e Alanno una serie di opere pubbliche che sono state previste e condivise con Rfi. Io penso che il Comune di Chieti debba fare e possa fare altrettanto: se poi preferisce mettersi di fronte ai tribunali per sostenere una sua posizione che è quella di una variante che è stata respinta in sede di valutazione di impatto ambientale proprio perchè è peggiorativa sotto questo profilo rispetto alla scelta di affiancare la linea esistente con un altro binario, naturalmente è libero di fare le sue scelte. Dopo di che attendiamo che il Tar ed eventualmente a seguire il Consiglio di Stato”. (ANSA).

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