Sono i punti di forza principali del servizio Dpc (la distribuzione dei farmaci “in nome e per conto”, che consentirà di dispensare attraverso la rete delle farmacie territoriali, quei medicinali che finora gli utenti potevano reperire solo nelle farmacie ospedaliere), che sarà attivato in Abruzzo a partire dal prossimo primo agosto. Una svolta epocale per la nostra regione, frutto dell’intesa siglata alla fine del 2016 con Federfarma e Assofarm, che nel corso dei mesi successivi è stata perfezionata e integrata.
Il nuovo sistema è stato presentato questa mattina a Pescara dall’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, dal presidente di Federfarma Giancarlo Visini, dal direttore dell’Agenzia sanitaria regionale Alfonso Mascitelli, dalla dirigente del Servizio farmaceutico della Regione Emanuela Grimaldi e dal direttore della farmacia ospedaliera della Asl di Pescara (azienda sanitaria capofila del progetto) Alberto Costantini.
Con l’entrata in funzione della Dpc, i pazienti in terapia dopo un ricovero ospedaliero, non saranno più costretti a recarsi nelle farmacie dei nosocomi per il ritiro dei medicinali, ma potranno farlo gratuitamente in una delle 469 farmacie territoriali convenzionate, semplicemente esibendo la prescrizione. Fine, dunque, dei disagi legati agli spostamenti verso le sedi dei presidi, aggravati spesso dalle condizioni di salute dei pazienti stessi, soprattutto per coloro che vivono in aree lontane dai centri urbani.
Vantaggi ci saranno anche per le Asl e la Regione, che con l’introduzione del nuovo servizio vedranno una riduzione della spesa farmaceutica pari a circa 2 milioni e 600mila euro l’anno (dato reale, fissato dopo la conclusione della gara unica per le forniture), calcolata sulla riduzione degli sprechi legati alla presenza – fino a oggi – di sistemi non omogenei che non consentivano un monitoraggio puntuale e dettagliato dei farmaci dispensati e delle giacenze di magazzino, ma anche sull’appropriatezza prescrittiva e sull’abbattimento di costi di approvvigionamento e distribuzione, grazie all’applicazione di un innovativo sistema informatico che permette la tracciabilità di tutti i processi.
I medicinali che potranno essere dispensati nelle farmacie territoriali saranno insuline e ipoglicemizzanti per la cura del diabete; antiaggreganti come le eparine e i nuovi anticoagulanti orali: antianemici come le epoetine; farmaci utilizzati per la cura dell’infertilità (femminile e maschile); alcuni ormoni (ipofisari, ipotalamici e paratiroidei) per la cura di diverse patologie; antiandrogeni e analoghi dell’ormone liberatore delle gonadotropine (utilizzati anche per la cura di alcune tipologie di tumore come prostata e mammella, o altre patologie come endometriosi e fibromi uterini); immunostimolanti (per stimolare la produzione di globuli bianchi, cellule deputate alla difesa dell’organismo) e immunosoppressori (farmaci anti-rigetto utilizzati nei pazienti sottoposti a trapianti d’organo, alcuni farmaci utilizzati per la cura dell’artrite reumatoide); farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (antiepilettici, antipscicotici, antiparkinson, antidemenza), e per la cura del disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività; alcuni nuovi farmaci per la cura di osteoporosi, broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Dall’accordo per la distribuzione sono stati esclusi i farmaci che appartengono ai gruppi degli emoderivati, antibiotici per uso ospedaliero, nuovi antivirali per il trattamento dell’epatite C, antivirali per il trattamento dell’Hiv, farmaci per la sclerosi multipla e stupefacenti, in ragione di particolari esigenze di sorveglianza e controllo delle prescrizioni. “La Dpc – commenta l’assessore Paolucci – rientra nel progetto regionale sul nuovo governo della spesa farmaceutica.
Finora l’Abruzzo era l’unica Regione a non avere avviato questo servizio, ma abbiamo recuperato questo gap con l’introduzione, e in questo caso siamo tra le primissime realtà in Italia, dei Piani Terapeutici on line. Uno strumento che permetterà di raccogliere, in tempo reale, in un archivio elettronico le informazioni contenute in queste particolari prescrizioni: dati anagrafici e clinici dei pazienti, diagnosi, tipo di farmaco e durata della terapia, così da consentire un monitoraggio costante e continuo dell’appropriatezza prescrittiva riducendo, contemporaneamente, errori di terapia (errori di compilazione o di errata interpretazione della grafia del prescrittore) e spesa per inappropriatezza”.