Energia, diminuiscono i prezzi delle importazioni ma non le bollette

I prezzi delle importazioni di energia si riducono in modo significativo, ma le bollette di luce e gas non scendono. Assistiamo ad un paradosso tutto italiano, le cui vittime sono le imprese e le famiglie.

 

Basti pensare che in Abruzzo, ad aprile 2023, i prezzi al consumo sono quasi doppi rispetto al 2021: la variazione è pari al +90,2%. Il dato è anche superiore rispetto alla media nazionale del +81,8%, percentuale che contrasta con la media dell’Eurozona del +43,4%. A lanciare l’allarme sui costi dell’energia per imprese e famiglie è Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, che analizza i dati contenuti in una recente pubblicazione dell’Ufficio studi della Confederazione nazionale.

A marzo 2023 in Italia i prezzi delle importazioni di energia scendono del 25,2% su base annua, una tendenza in linea con la media Eurozona (-25,3%). Sul fronte dei costi di acquisto dall’estero, la crisi energetica in Italia è stata meno severa rispetto agli altri maggiori paesi europei: negli ultimi dodici mesi i prezzi dei beni energetici importati sono del 67,9% superiori alla media del 2021, un divario che sale dal 91,1% nell’Eurozona, per arrivare al 97,5% in Francia, al 106,7% in Germania e al 173,0% in Spagna.

A fronte della minore pressione dei prezzi sulle importazioni energetiche si assiste al paradosso di una maggiore inflazione energetica per l’economia italiana. Ad aprile 2023 i prezzi dell’energia degli ultimi dodici mesi sono del 62,1% superiori alla media del 2021, un divario di oltre venti punti superiore rispetto al +40,4% della media Eurozona. In particolare, la dinamica dei prezzi di energia elettrica e gas è del 103,5%, più del doppio del 51,8% della media Ue. Il gap è molto severo per l’elettricità che negli ultimi dodici mesi registra un prezzo del 136,2% superiore alla media del 2021, mentre per l’Eurozona il divario si ferma al 40,8%.

Anche valutando i più recenti livelli dei prezzi, l’economia italiana registra una maggiore turbolenza dei prezzi retail di energia elettrica e gas. A marzo 2023 l’Italia importa energia con prezzi del 15,8% superiori alla media del 2021 mentre la quotazione media dell’Eurozona rimane del 42,3% superiore ai livelli del 2021. Il trend si inverte sul mercato al consumo: ad aprile 2023 i prezzi armonizzati dell’elettricità e gas in Italia sono dell’81,8% superiori della media del 2021, mentre in Eurozona il divario è dimezzato, pari ad un +43,4%.

“Su questo ambito non è più rinviabile un intervento governativo – afferma il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – Avere un prezzo interno superiore a quello della media europea significa da un lato continuare ad alimentare l’inflazione e dall’altro compromettere la tenuta delle realtà produttive sul mercato nazionale e su quelli stranieri. L’efficienza e l’impegno delle nostre imprese artigiane vengono vanificati a causa della speculazione esterna e delle distorsioni nella determinazione dei prezzi”.

“Ricordiamo che con il nostro consorzio Caem, realtà di riferimento di 30 associazioni del Sistema Confartigianato che si occupa di negoziare le tariffe di energia elettrica e il gas e che eroga i suoi servizi anche in Abruzzo attraverso la nostra associazione riusciamo a garantire sempre le tariffe migliori, consentendo alle imprese notevoli risparmi. Anche per le utenze domestiche i risparmi sono significativi. Sul fronte energia siamo da tempo in prima linea, al servizio delle imprese del territorio. L’attenzione – conclude Saraullo – è ora rivolta all’autoconsumo, con l’obiettivo di aggregare imprese, famiglie e altri soggetti per autoprodurre energia pulita e ridurre definitivamente i costi energetici”.

 

Gestione cookie