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Abruzzo

Elezioni Abruzzo 2019, il commento degli sconfitti

“Abbiamo sempre saputo che sarebbe stata una battaglia durissima, una battaglia in cui avremmo dovuto fare i conti con il trend nazionale, ma il risultato ottenuto in queste regionali dal centrosinistra e dallo stesso Partito Democratico ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta”.

 

Con queste parole Renzo Di Sabatino interviene per commentare il risultato delle elezioni regionali abruzzesi.

 

“La coalizione guidata da Giovanni Legnini – continua Di Sabatino -, a cui va tutto il nostro grazie per essersi tanto speso in prima persona, insieme, ovviamente, a tutti i candidati, gli amministratori e gli attivisti, ha superato il 30 per cento, una percentuale molto alto rispetto a quello del centrosinistra nel panorama italiano.

Legnini è riuscito a promuovere un progetto politico nuovo, di cui noi siamo stati parte propositiva, che ha visto l’adesione di forze liberali, progressiste e civiche, che sono riuscite a superare le divisioni che in passato ci hanno lacerato e a costruire un vero laboratorio di centrosinistra. Un laboratorio abruzzese, ma che sono certo avrà risvolti anche nazionali.

 

Il Pd, che è stato orgogliosamente presente con il suo simbolo in queste elezioni, si è aperto e questo ci ha premiato. Non sono un amante dei numeri, ma spesso questi ci aiutano a leggere la realtà e, quindi, non posso non evidenziare come, rispetto alle politiche del 4 marzo, abbiamo saputo recuperare consensi. Il Pd alle politiche del 2018 prese poco meno del 14 per cento, mentre la coalizione di centrosinistra il 20. Ieri la coalizione si è attestata intorno al 31 per cento, mentre il Pd, inteso come lista e come tanti dirigenti e gli iscritti che  si sono voluti spendere in prima persona candidandosi all’interno delle liste civiche, è andato molto sopra del dato delle politiche. Ciò, nonostante a competizione con tante altre liste civiche.

 

Questo ci dimostra che la via intrapresa è quella giusta e che dobbiamo, nei prossimi mesi, lavorare in questa direzione, per non disperdere i frutti di questo nuovo progetto che, comunque, è stato premiato dagli elettori. Per quanto riguarda noi, invece, è evidente che il Pd va ricostruito e per farlo dobbiamo tornare ad essere un partito davvero popolare, rinnovato nei metodi e nelle persone,  dando spazio ai nostri sindaci e ai nostri amministratori negli organi del partito”.

 

 

 

Movimento 5 Stelle. “Una sola lista contro tredici, le grandi coalizioni senza dubbio ci hanno penalizzato, ma il risultato che portiamo a casa è reale e solido, non annacquato dal sistema delle preferenze, che ha messo in campo oltre trecento candidati, tanti voti dispersi a causa del dispiegamento di frastagliate liste civiche che domani non avranno collocamento politico. Chi ci ha votato l’ha fatto con coerenza e dignità, scegliendo un vero progetto di cambiamento, che non si fermerà al 10 febbraio.” – dichiarano i parlamentari M5S Antonio Zennaro, Fabio Berardini e Valentina Corneli.