Dopo 19 anni l’Abruzzo ha il nuovo piano di difesa della costa

Abruzzo. Con l’approvazione definitiva in Consiglio regionale del “Piano di difesa della costa dall’erosione, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dagli inquinamenti” la Regione Abruzzo, a distanza di più di 19 anni (dal 2002), si dota di un moderno strumento di pianificazione dell’intera fascia costiera andando a normare i 130 km di litorale, che comprende 19 comuni costieri.

 

Per la stesura del Piano di Difesa della Costa è stata prevista  una serie di incontri territoriali di confronto con i sindaci, i portatori d’interessi e le associazioni, a dimostrazione della volontà di stilare un provvedimento realmente condiviso e rispondente alle esigenze e alle istanze dei territori.

L’iter che ha portato alla definitiva approvazione del Piano – ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Umberto D’Annuntiis –  ha visto la presentazione di 35 osservazioni da parte di Comuni, associazioni ambientaliste e di operatori turistici portando alla procedura di Valutazione d’Incidenza (VIncA) con il giudizio favorevole del comitato Regionale VIA.

Il Piano adottato, è uno dispositivo essenziale per la pianificazione degli interventi di gestione della fascia costiera che definisce il quadro programmatorio e attuativo incentrato sui principi cardine della sostenibilità ambientale, economica – sociale, della condivisione e del coinvolgimento  al fine di attivare il reperimento delle risorse.

Il Piano stima in 155 milioni di euro le risorse necessarie, nell’orizzonte temporale attuativo al 2040. Sono pianificati interventi per contenere le azioni erosive utilizzando anche tecniche innovative e sostenibili come per la spiaggia di alimentazione ad Alba Adriatica Nord e l’intervento ai margini dell’Area Marina Protetta a nord del Calvano a Pineto, inoltre, si vuole intervenire con trasformazioni delle strutture di difesa non idonee anche al fine della tutela dei valori naturalistici sottoposti all’azione meteomarina, (Riserva del Borsacchio, Roseto degli Abruzzi).

Prevede anche, opere a beneficio della qualità delle acque di balneazione (Pescara e San Vito) e di trasformazione mirata al miglioramento della capacità difensiva delle opere e della riqualificazione paesaggistica (Montesilvano, Francavilla al Mare, Cologna, Casalbordino, Fossacesia). Si introducono le unità fisiografiche, in numero di 10, da Martinsicuro a San Salvo, come livello di gestione costiera superando i confini comunali e si perseguono letture analitiche e propositive di scala complessiva.

Vengono individuate, inoltre le localizzazioni in mare di prelievo dei sedimenti per i ripascimenti e viene definito un sito dove poter procedere all’immersione delle sabbie di dragaggio dei porti che non risultano idonee all’utilizzo.

Si tratta – ha concluso D’Annuntiis – di uno strumento essenziale che rappresenta uno degli obiettivi programmatici più importanti di questa giunta regionale al fine di attivare il reperimento delle risorse, che nella precedente legislatura era stato colpevolmente disatteso”.

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