Detenuti impiegati nella produzione di arredi per le carceri: il modello di inclusione

La Regione Abruzzo, insieme al Dipartimento Affari Penitenziari dello Stato e alla Regione Puglia, guida un progetto di inclusione sociale dei detenuti che punta a essere esportato in altre realtà italiane chiamato progetto M.I.L.I.A. – Modelli sperimentali di intervento per il lavoro e l’inclusione attiva delle persone in esecuzione penale.

 

Un progetto grazie al quale circa 80 detenuti del carcere di Sulmona sono coinvolti in una iniziativa start-up nata per produrre arreni degli istituti penitenziari.
A prendere parte alla illustrazione dello stato dell’arte a Lecce del progetto finanziato tramite il Pon Inclusione 2014-2020, sono stati l’Autorità di gestione Carmine Cipollone e la funzionaria Antonella Azzariti in rappresentanza della Regione Abruzzo che ha fortemente voluto supportare questo modello innovativo di inclusione.

 

In cosa consiste? In pratica i detenuti del carcere di Sulmona e i detenuti della casa circondariale di Lecce saranno attivamente impegnati nella produzione di arredi chiamati a rinnovare il volto delle carceri italiane. Niente viti, né chiodi nei prodotti che saranno interamente realizzati in legno trattato per essere ignifugo e assemblati con particolari colle, per poi essere posizionati all’interno delle celle. “Con il Pon Inclusione 2014-2020 – spiega Carmine Cipollone – stiamo realizzando un progetto finalizzato al reinserimento sociale dei detenuti mediante un’attività di formazione all’interno del carcere per creare professionalità utili al progetto ma soprattutto spendibili successivamente per rispondere alle richieste dal mercato del lavoro. Tali profili professionali saranno infatti impiegati in una vera e propria attività di produzione di arredi nel laboratorio realizzato all’interno del carcere, già dotato di macchinari e attrezzature adeguate. Ma la professionalità acquisita e attestata potrà costituire un elemento utile per ripartire e riorganizzare la vita delle persone coinvolte una volta terminata la detenzione.

 

La presentazione del progetto a Lecce arriva infatti al termine di 5 corsi formativi, ciascuno per 16 detenuti, che a Sulmona sono ormai alle battute finali. A dicembre infatti si svolgeranno gli esami per il conseguimento degli attestati di qualifica ai quali seguiranno le attività di tirocinio”. La produzione inizierà a gennaio 2023 in modalità sperimentale e successivamente come attività a regime con l’identificazione di tutti i prototipi degli arredi da mettere in produzione. Oltre all’Autorità di gestione della Regione Abruzzo, e ai rappresentanti dell’Autorità di gestione del Pon Inclusione delle Regioni Puglia e Abruzzo, sono intervenuti il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Carlo Renoldi, il direttore generale Coordinamento delle politiche di coesione del ministero della Giustizia Davide Galli, la responsabile dell’Organismo intermedio Paola Giannarelli e la direttrice dell’istituto penitenziario Mariateresa Susca.

Stiamo facendo la nostra parte per finanziare e sostenere percorsi di inclusione e coesione sociale che, stimolati dalla Commissione europea, trovano puntuale recepimento da parte della Giunta regionale e preziosa collaborazione da parte degli uffici regionali – ha dichiarato Carmine Cipollone. Questo intervento è solo il simbolo di un approccio di lavoro orientato su in indirizzo che è quello di non lasciare nessuno indietro così come di ridurre gli squilibri economici e di opportunità tra territori e collettività della nostra Regione, seguendo gli indirizzi impartiti dall’Organo politico regionale. Il progetto che coinvolge i nostri detenuti punta ad essere un modello esportabile nel Paese di inclusione. Un virtuosismo che puntiamo ad estendere anche agli altri campi della nostra azione amministrativa”

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