“Un risultato – commenta l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì – che premia il lavoro portato avanti in questi mesi in Commissione Salute, dove insieme agli assessori delle altre Regioni di centrodestra, ho evidenziato le criticità nell’applicazione dei rigidi standard previsti dal DM 70 in alcune aree del Paese, soprattutto quelle interne e meno densamente popolate.
Un impegno che avevo preso con gli elettori e che ho perseguito con tenacia, denunciando in più occasioni e su tutti i tavoli, quanto fosse penalizzante e inapplicabile quel decreto per una regione come l’Abruzzo”. Il documento approvato dalla Conferenza prevede che “a 4 anni dalla sua adozione, si conviene sulla necessità di revisione del Decreto, aggiornandone i contenuti sulla base delle evidenze e delle criticità di implementazione individuate dalle diverse Regioni, nonchè integrandolo con indirizzi specifici su alcune tipologie di ambiti assistenziali e prevedendo specifiche deroghe per le Regioni più piccole”.
“Continueremo a lavorare, come sempre – conclude la Verì – per evidenziare le particolari necessità di una regione come la nostra, che ha caratteristiche orografiche complesse e una viabilità disagevole, e che non può essere sottoposta a prescrizioni pensate per una grande area urbana. Ora il progetto di questo governo regionale di concretizzare realmente l’integrazione ospedale-territorio, arrivando a una vera sanità di prossimità, può finalmente continuare con ancora più forza”.
“La ratifica del Patto per la salute 2019-21 rappresenta un riconoscimento alle istanze portate avanti anche dalla Regione Abruzzo per chiedere la revisione del Decreto Ministeriale 70 e la fine della stagione dei tagli nella sanità”, lo ha dichiarato il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine della Conferenza delle Regioni che è tornata a riunirsi oggi a Roma. “Dopo quattro anni di vigenza di questo decreto, che ha provocato tagli e chiusura degli ospedali nelle aree più disagiate e delle regioni più piccole, è giunto il tempo di rivederlo anche in base all’esperienza vissuta dei sacrifici che, a volte, hanno inciso nella carne viva delle comunità e dei cittadini. Inizia oggi un confronto con il Governo su una diversa organizzazione ospedaliera, che tenga conto della specificità delle zone montane e adesso lavoreremo perché questa revisione venga fatta il prima possibile”. Marsilio ha proseguito spiegando che , con la ratifica del nuovo Patto per la Salute 2019-21, “si sancisce inoltre un notevole incremento di risorse economiche nella sanità, con maggiori investimenti di 2 miliardi nel prossimo anno e un altro miliardo e mezzo nell’anno successivo.
Grazie anche all’attiva partecipazione della Regione Abruzzo, le Regioni hanno impostato dei cambiamenti significativi: potremmo assumere gli specializzandi già dal terzo anno di specializzazione. In questo modo potremo colmare almeno una parte della gravissima carenza di personale medico, che oggi ci impedisce di fornire prestazioni e servizi adeguati. Inoltre abbiamo ottenuto dal Governo una deroga alla Legge Madia che ci consentirà di tenere negli ospedali pubblici il personale medico specializzato, anche dopo aver fatto quaranta anni di servizio, ma comunque non oltre il settantesimo anno di età. Con le regole attuali, infatti, questo personale medico non poteva continuare ad essere assunto negli ospedali pubblici e veniva costretto ad andare nelle cliniche private, magari convenzionate con la Regione. Siamo riusciti a far capire al Governo- ha concluso Marsilio- che era importante e necessario non perdere queste professionalità”.