“Due anni di totale mancanza di programmazione, con atti fermi al 2018 e un piano operativo 2019/2020 non solo in ritardo, perché ormai siamo nel 2022, ma giudicato “non assentibile”, perché chi governa oggi non rispetta nemmeno gli inviti e le prescrizioni del tavolo di monitoraggio del Ministero della Sanità – incalza Paolucci – In altri termini “non assentibile” significa semplicemente atto “bocciato”. È inutile portare in Commissione la “programmazione” sulla rete sanitaria, se poi già nel 2019 i conti hanno cominciato ad andare di nuovo male e sono rapidamente peggiorati nonostante le tante risorse avute a disposizione a causa della pandemia.
Si parli, invece, di una realtà che è quella scritta a chiare lettere proprio nell’ultimo parere del tavolo di monitoraggio, cioè che per avere accesso ai 500 milioni di euro già da tempo disponibili della sanità abruzzese e avviare il confronto sulla rete ospedaliera, la Giunta regionale deve presentare un programma aggiornato e credibile. Invece qui si lavora a mettere la polvere sotto il tappeto, usando le risorse a disposizione non per fare una politica sanitaria adeguata alle esigenze sempre più crescenti e urgenti del territorio, ma per coprire i debiti maturati dalla mancanza di gestione della sanità da parte della Regione e delle Asl.
Lo diciamo con la coscienza limpida di amministratori che hanno certificato lo stato di salute dei conti con l’uscita dal commissariamento nel 2016, conti che sono stati a posto fino a tutto il 2018, come asseriva la stessa Verì nell’aprile del 2019, affermando che non c’erano disavanzi nella gestione, grazie a una governance che, però, non era targata centrodestra. Dell’attuale ricorderemo l’assenza, nonostante la presenza di risorse e progetti fermi per presidi ospedalieri e territoriali, organici e servizi, che le nostre province aspettano da ormai quasi tre anni”.