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Abruzzo

Covid19, protocollo della Regione per la tutela dei detenuti e degli agenti nelle carceri abruzzesi

Abruzzo. Nelle carceri e nei luoghi di detenzione il rischio di contagio è severo, i detenuti sono tra i soggetti più esposti alla contaminazione del virus covid19 a causa delle condizioni di e stretta prossimità in cui vivono.

 

Le problematicità del contesto si inseriscono, talvolta, in un quadro clinico precario; le numerose situazioni di tossicodipendenza, infezioni da HIV e TBC, associate allo stress psico-fisico del confinamento, rendono i carcerati le persone più esposte alla patologia ed agevolano la trasmissione dell’infezione. Considerate siffatte premesse, la Regione Abruzzo ha elaborato un Modello Organizzativo specifico, in sinergia con il Referente Sanitario Regionale per le Emergenze, il Dipartimento Sanità della Giunta Regionale,le UO di Medicina Penitenziaria delle ASL della Regione Abruzzo, il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria di Lazio, Abruzzo e Molise, il Centro per la Giustizia Minorile di Lazio, Abruzzo e Molise ed il garante dei detenuti della Regione Abruzzo, al fine di contenere la diffusione della Pandemia nelle strutture penitenziarie e nei Servizi Territoriali afferenti alla Giustizia Minorile.

Il protocollo contempla la costituzione di una task-force dedicata ed operativa su tutto il territorio regionale. Gli interventi deliberati afferiscono alla formazione del personale penitenziario e sanitario, misure di sanificazione degli ambienti, degli effetti personali e dei rifiuti, triage per i nuovi ingressi, test diagnostici, aree differenziate destinate all’isolamento dei soggetti sintomatici ed asintomatici, in attesa dell’esito dei tamponi.

 

“È previsto, altresì, un percorso sanitario Covid19 per le persone infettate e la possibilità di “detenzione domiciliare” per motivi di salute”, sottolinea l’assessore regionale Piero Fioretti, “Tutto il personale delle Strutture Penitenziarie, dei Servizi Territoriali per la Giustizia Minorile e le comunità socio-educative sarà sottoposto a tampone rinofaringeo e dotato di appositi dispositivi di protezione individuale. La Regione Abruzzo tutela con misure e disposizioni massicce il diritto alla salute dei detenuti e degli operatori dell’istituzione penitenziaria. Il carcere deve essere inteso quale luogo di rieducazione e reinserimento sociale ed è, dunque, essenziale che venga garantita pari dignità e una decorosa qualità della vita.