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Covid19, premialità per i operatori sanitari. Sindacati: ancora non ci siamo

Ieri è proseguito il confronto con l’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, nel merito dell’accordo regionale per la cosiddetta premialità da corrispondere agli operatori del Servizio Sanitario Regionale per l’emergenza COVID 19.

 

Mentre nella gran parte delle Regioni analoghi accordi sono stati già sottoscritti, prevedendo risorse regionali aggiuntive di gran lunga maggiori, in Abruzzo la trattativa stenta a concludersi e nessuna delle nostre richieste è stata fin ora accolta.

Come FP CGIL, FP CGIL Medici e CISL FP abbiamo ribadito le nostre posizioni e cioè che la premialità deve essere garantita a TUTTO il personale in servizio nel periodo emergenziale, prevedendo poi tre fasce di gradualità, quale contributo che tutti gli operatori hanno dato nella fase

emergenziale specie nei primi due mesi durante i quali nessuno è stato in grado di garantire adeguati livelli di sicurezza e tutti indistintamente hanno dato un contributo, seppur diversificato, alla tenuta dei servizi sanitari da garantire alla cittadinanza anche in virtù delle preesistenti criticità e partecipando fattivamente agli interventi di riorganizzazione messi in atto.

Assurda ed inspiegabile l’esclusione dalla premialità dei dipendenti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo.

Le risorse devono essere ripartite in base al numero del personale assegnato ad ogni ASL ed Enti del SSR e non devono essere oggetto di ulteriore valutazione quasi non bastasse l’impegno che le lavoratrici ed i lavoratori hanno profuso nelle proprie attività durante la fase emergenziale.

Ancora non prevedere per il personale direttamente impegnato nei Reparti e servizi un tempo aggiuntivo a quanto già previsto dal contratto in condizioni di normalità per indossare le necessarie protezioni COVID è inaccettabile!

Inoltre la proposta nulla prevede per tutto il personale non direttamente dipendente delle ASL, interinali, CoCoCo, servizi esternalizzati, cooperative, medici specialisti convenzionati, specializzandi, lavoratrici e lavoratori che sono stati anch’essi in prima linea ed oggi dimenticati dalla politica.

Non siamo disponibili a firmare un accordo che non riconosca alle lavoratrici ed ai lavoratori della sanità abruzzese un giusto riconoscimento per l’impegno profuso nei mesi bui del lockdown durante i quali venivano osannati come eroi anche dalla politica e per questo auspichiamo che la Regione recepisca le nostre richieste che oggi invieremo nuovamente all’Assessorato alla Salute.

Inoltre resta inteso che tutte le altre questioni afferenti il SSR Abruzzese e cioè Piani dei Fabbisogni, Rete ospedaliera e territoriale, RSA, Salute e sicurezza, che avevamo chiesto mesi or sono di essere al centro di un confronto con la Regione Abruzzo, sono ancora tutti sul tappeto in attesa che si decida di avviare il confronto con le organizzazioni sindacali.