Lo annuncia l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, specificando “la massima attenzione, da parte del governo regionale, nei confronti della popolazione fragile presa in carico dalle strutture residenziali, in cui è maggiore il rischio di evoluzione grave del contagio da Covid 19. In questi giorni sono state già attivate iniziative con il referente regionale per le maxi emergenze sanitarie e i comitati ristretti dei sindaci per il monitoraggio di queste strutture, che teniamo sotto costante controllo”. Il provvedimento recepisce integralmente i contenuti del nuovo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, rilasciato il 17 aprile scorso, che va a revisionare e sostituire le misure previste sempre dall’Iss il 23 marzo, già recepite dalla Regione in una precedente ordinanza.
Le misure principali sono le seguenti: per tutta la durata dell’emergenza, disporre il divieto di accedere alla struttura da parte di familiari e conoscenti; impedire accesso ai sintomatici; limitare i nuovi ingressi di ospiti in strutture residenziali sociosanitarie soltanto all’esito di valutazione dello stato salute e tampone; i nuovi ingressi devono essere limitati ai casi urgenti e improcrastinabili per consentire una riduzione del numero dei residenti necessaria a poter gestire i casi in isolamento; evitare, per quanto possibile, l’invio dei residenti in ospedale, per visite specialistiche ed esami strumentali; per i nuovi accessi devono essere previste specifiche aree di isolamento, con l’allestimento di un modulo di accoglienza temporanea dedicato ai nuovi ospiti o l’adozione di misure idonee a garantire adeguato distanziamento sociale fra gli ospiti; sospensione delle attività di gruppo e della condivisione di spazi comuni all’interno della struttura. Viene consentito l’accesso degli operatori sanitari esterni (Usca, medici di medicina generale, cure palliative) ma evitando sovrapposizioni e con utilizzo di dispositivi di protezione individuali appropriati.
A inizio turno, tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari dovranno essere sottoposti a misurazione della febbre. Per il personale delle strutture sono previste attività di formazione e responsabilizzazione per l’autocontrollo della sintomatologia. Gli ospiti delle strutture dovranno essere monitorati costantemente per verificare l’eventuale comparsa di febbre e segni e sintomi di infezione respiratoria acuta o di difficoltà respiratoria e altri fattori di rischio (ad esempio contatto con casi di Covid 19). Il caso sospetto va immediatamente posto in isolamento e segnalato al Servizio di Igiene Pubblica della Asl territorialmente competente per essere sottoposto a tampone naso-faringeo, anche attivando l’Usca. Se positivo, ciò comporterà il temporaneo isolamento in stanza singola e il successivo trasferimento del paziente in ambiente ospedaliero o in altra struttura adeguata all’isolamento, per l’ulteriore valutazione clinica e le cure necessarie.
Entro 5 giorni tutte le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali operanti sul territorio della Regione Abruzzo, dovranno comunicare al Dipartimento Sanità il nominativo del responsabile aziendale incaricato dell’applicazione e della verifica delle misure per il contenimento del contagio da Covid 19. Le disposizioni si applicano alle strutture residenziali per persone non autosufficienti (anziani e disabili) e strutture residenziali extra ospedaliere ad elevato impegno sanitario, per trattamenti residenziali intensivi di cura e mantenimento funzionale, Residenze sanitarie assistenziali (RSA o similari) Residenze sanitarie per Disabili (RSD), lungodegenze e riabilitazioni, case di riposo, strutture sociali territoriali.