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Abruzzo

Covid19, Marcozzi: invece di fare propaganda la Regione faccia un piano per gestire la nuova fase dell’emergenza

“Ormai la tattica che il Presidente di Regione Abruzzo Marco Marsilio ha deciso di adottare ai tavoli di confronto con il Governo nazionale, sembra essere chiara: non importa cosa dicano i dati epidemiologici nella nostra Regione, quale sia l’evoluzione del Coronavirus e se sia, o meno, sicuro allargare ulteriormente le maglie dei controlli.

 

L’importante è alzare la posta in palio con lo Stato. Un modo di comportarsi che sembra essere dettato unicamente dallo scopo di portare avanti la propria propaganda contro il Governo Conte. Un’azione interpretabile come la volontà di distogliere l’attenzione dalle reali carenze che si registrano nella gestione di Regione Abruzzo”.

Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Sara Marcozzi. “Evidentemente, la scelta del Governo nazionale di dare il via libera a nuove aperture a partire dal 18 maggio, non è ancora sufficiente per Marsilio, alla costante ricerca di nuove e insistenti richieste, non sempre avvalorate dalle evidenze scientifiche, da scaricare sullo Stato. Così, come riportato da organi di stampa, il Presidente di Regione Abruzzo avrebbe chiesto la possibilità di anticipare i tempi per andare in altre regioni. Il principio di autotutela, anche alla luce degli assembramenti visti in occasione del primo maggio e dello scorso fine settimana a Pescara, non è bastato per tenere il livello di cautela il più alto possibile”.

“Emerge questa incessante sfida nei confronti dello Stato, ma sfugge quali siano le basi su cui Marsilio stia poggiando le continue richieste, visto che Regione Abruzzo non ha un piano chiaro per affrontare la prossima fase di emergenza Covid. Non solo, ma il centro destra, mentre si registrano ancora nuovi casi di positività, non ha pronto né un piano di test epidemiologici, né uno per tamponi a tappeto. Inoltre siamo ancora in attesa di conoscere l’indice di contagiosità R0. Chiedere insistentemente nuove aperture senza avere gli strumenti adatti per poterle gestire, è incredibilmente rischioso, e un nuovo lockdown sarebbe ancora più deleterio di quello che abbiamo già dovuto affrontare. Mi auguro che Marsilio rifletta su questo e, ai prossimi confronti col Governo nazionale, porti le reali istanze del territorio e uno spirito effettivamente collaborativo per poter uscire dall’emergenza in totale sicurezza. La propaganda è meglio tenerla alla larga dalle videoconferenze con i Ministri”, conclude.