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Covid19, in arrivo in Abruzzo 1milione di test rapidi

In arrivo in Abruzzo un milione di test rapidi antigenici per la rilevazione del Sars-CoV-2. Le gare sono in corso e i primi materiali dovrebbero arrivare già a fine mese.

 

Lo dice il virologo Paolo Fazii, direttore del laboratorio della Asl di Pescara, struttura capofila nella gara regionale. I test – il capitolato ha durata di un anno – saranno suddivisi equamente tra le quattro province abruzzesi.

Arriveranno tre diverse tipologie di strumenti – spiega Fazii – ad accomunarle sarà la rapidità di risposta. I test dell’antigene hanno un valore predittivo negativo molto alto. Vale a dire che in caso di esito negativo la risposta è attendibile. In caso di esito positivo, invece, si procederà con il tampone molecolare, gold standart diagnostico per la ricerca del Sars-CoV-2. I test antigenici saranno estremamente utili ad esempio nelle scuole, nelle Rsa, nelle caserme e in tutti quei contesti di vita di comunità o in cui c’è bisogno di una risposta rapida”.

 

Le misure previste dalla cosiddetta area arancione per l’Abruzzo sono sufficienti, ma è fondamentale che vengano rispettate dai cittadini. Speriamo che gli ultimi dati indichino un rallentamento della corsa del virus, ma non si può ancora parlare di trend ed è una fase delicata. Il problema di questa patologia è che la stragrande maggioranza di positivi è composta da asintomatici che fanno il gioco del virus e infettano. Proprio per questo sono fondamentali i comportamenti individuali”. Prosegue Paolo Fazii a proposito degli ultimi dati abruzzesi.

Se da un punto di vista scientifico la chiusura totale sarebbe la soluzione migliore – sottolinea – ora bisogna trovare il giusto equilibrio tra salute pubblica, tutela dell’economia e tenuta del tessuto sociale. Le regole che ci sono, se rispettate, possono contribuire a migliorare la situazione. Se tutti ci comportiamo bene, sono fiducioso che potremo passare un Natale sereno. Bisogna avere paura di questo virus, ma non si deve cedere al panico. La paura ci porta a rispettare le regole, come l’utilizzo delle mascherine e l’adozione del distanziamento sociale, mentre il panico – conclude Fazii – ci fa essere solo irrazionali”.