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Covid, variante Omicron in Abruzzo al 75%

Abruzzo. “L’aumento dei casi è dovuto al fatto che le varianti Delta e Omicron si sommano. E’ come se fossero in atto due epidemie.

 

La Omicron al momento è responsabile di circa il 75% dei casi, ma la Delta resiste ed è al 25% circa”. Così analizza l’attuale situazione, Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’università ‘d’Annunzio’ di Chieti, che si occupadi diagnostica e delle attività di sequenziamento del virus.

“Dalla velocità con cui era partita Omicron – sottolinea il direttore – immaginavamo che la Delta sarebbe scomparsa in fretta, ma probabilmente il gap di infettività tra le due varianti è diverso da quello che pensavamo e da ciò che, ad esempio, accadde quando la variante Alfa fece scomparire rapidamente il ceppo originario. Anche la Delta, d’altronde, è estremamente infettiva e proprio per questo non è stata spazzata via”.

Di fatto, l’impennata di contagi, in questa fase, è violentissima perché Omicron cresce vertiginosamente, ma la Delta è ancora sul territorio con tanti casi e questo – conclude l’esperto – è preoccupante”.

Incidenza del virus in Abruzzo. Alla luce dell’aggiornamento odierno, nel primo giorno in zona gialla, in Abruzzo il tasso di occupazione dei posti letto scende al 14% (-1%) per le terapie intensive e sale al 24% (+2%) per l’area non critica, a fronte di soglie da zona arancione rispettivamente del 20 e del 30%.

Continua ad aumentare anche l’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti, che raggiunge il record di 2.280 (soglia limite 150).

Il totale dei nuovi casi accertati nell’ultima settimana è di 29.205: la variazione, rispetto ai sette giorni precedenti, è pari al +76%. Altissimo il dato degli attualmente positivi, che sono più di 50 mila, pari al 3,9% della popolazione residente in Abruzzo.

A livello territoriale, i numeri più alti sono quelli del Chietino, dove l’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti è a 2.473. Seguono il Teramano, con 2.314, e il Pescarese, con 2.044. Chiude l’Aquilano, con 1.733, unico territorio ad avere un’incidenza inferiore a duemila.