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Covid, aumenta la percentuale degl asintomatici. Fazii: “serve prudenza”

“In questo momento, secondo le stime, per tre persone con una polmonite da Covid-19 ce ne sono altre 97 positive al virus, ma asintomatiche.

 

Alcuni di questi casi vengono diagnosticati, altri circolano liberamente. Con i vaccini, la base dei soggetti infetti sicuramente si riduce, ma in termini percentuali aumenta il numero degli asintomatici.

Proprio per questo nonostante con il caldo i numeri si abbassino e nonostante la campagna vaccinale, il rispetto delle regole comportamentali rimane fondamentale anche durante l’estate”. Lo dice all’ANSA il virologo Paolo Fazii, direttore del laboratorio

della Asl di Pescara e membro del Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr) dell’Abruzzo.

“La vaccinazione – sottolinea l’esperto – non deve rappresentare un alibi: con il vaccino si può essere vettori del virus senza sviluppare la malattia o ci si può ammalare in forma lieve, ma si è comunque contagiosi. Anche se i dati disponibili non ci danno ancora un’idea dei numeri, gli studi dimostrano che c’è un gruppo limitato di soggetti che, seppur vaccinati, si infettano, per un numero inferiore di giorni rispetto alle persone senza copertura vaccinale.

Di conseguenza, in termini percentuali gli asintomatici possono essere più di prima, anche se il virus circola meno”.

Il virologo ricorda che, nei periodi freddi, il 70-80% degli infetti è asintomatico, il 20% circa presenta sintomi lievi e il 5% mostra sintomi acuti, cioè la polmonite. Tali percentuali cambiano in modo significativo nei mesi estivi: il 95-97% è asintomatico, il 2% ha sintomi lievi e meno dell’1% ha sintomi acuti.

“Al momento in Abruzzo la situazione è assolutamente favorevole. Siamo nella parte finale della coda dell’onda e andiamo incontro ad un periodo sereno. Durante l’estate i numeri scenderanno e avremo pochi casi di malattia grave. Ma il virus, nei mesi caldi, attraverso gli asintomatici si traghetta fino al periodo caratterizzato da condizioni climatiche per lui più favorevoli. Proprio per questo – conclude Fazii – i vaccini non devono rappresentare un alibi e il rispetto delle regole deve caratterizzare i nostri comportamenti”.