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Abruzzo

Covid 19, riunione Anci: D’Alberto chiede sostegno per alleggerire pressione fiscale

I presidenti delle venti ANCI regionali, coordinati dal Presidente di ANCI Marche, Maurizio Mangialardi si sono riuniti in videoconferenza con il Presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, per fare il punto della situazione delle attività svolte dai Sindaci e dall’ANCI nell’emergenza Coronavirus.

La riunione è servita per mettere a fuoco le proposte che l’ANCI presenta compatta al tavolo di confronto con il Governo e con le Regioni.

L’incontro, al quale sono intervenuti anche il Presidente del Consiglio Nazionale, Enzo Bianco, e il Segretario generale, Veronica Nicotra, è stato aperto dalla relazione del Coordinatore delle ANCI regionali, Maurizio Mangialardi, che ha sottolineato l’importanza e l’efficacia di “un lavoro svolto in collaborazione dagli Amministratori locali e dalle articolazioni regionali dell’Associazione dei Comuni”.

Nella sua relazione, Decaro è partito dal calcolo della riduzione della capacità fiscale dei Comuni per via dei provvedimenti assunti dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria. “Considerato il difficile recupero in prospettiva – ha detto Decaro – il Governo deve prendere consapevolezza di una situazione e far fronte, già nel prossimo decreto, alla richiesta di 5 miliardi che gli enti locali hanno avanzato da tempo per garantire i servizi ai cittadini, anche abbandonando per protesta i lavori della Conferenza unificata”.

II presidente Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, ha insistito nel suo intervento sulla necessità di sostenere i Comuni che dovranno alleggerire la pressione fiscale perché l’emergenza produce una contrazione delle entrate e in particolare la Tari rischia di essere l’imposta più evasa, determinando un grave scompenso economico su un servizio fondamentale e non differibile.

Ha segnalato inoltre la necessità per i Comuni che si trovano nelle zone rosse istituite in seguito ad ordinanze regionali di avere degli adeguamenti normativi per lavoratori ed aziende che hanno  avuto l’impossibilità di lavorare anche se le attività erano in filiere autorizzate, sostegni  sui pagamenti e  differimenti  delle imposte. Sul  personale, infine, ha chiesto risorse sui trattamenti accessori e sull’assunzione di personale anche per chi si trova in esercizio provvisorio, dando maggiore autonomia per le procedure.