Le risorse sono utilizzate per l’acquisto di mascherine, ventilatori, monitor e altri dispositivi “a seconda delle segnalazioni che ci pervengono dal responsabile dell’emergenza, Albani”. Il capo Dipartimento della Protezione Civile, Pierpaolo Pescara, spiega però alla redazione di “Sos Coronavirus” le “difficoltà di un mercato nazionale e mondiale intasato che sta rallentando l’iniziativa non solo abruzzese ma di tutte le altre regioni. E’ il caso delle 700 mila mascherine che sono bloccate a Mosca e verso le quali abbiamo esperito ogni iniziativa affinchè possano essere finalmente distribuite”.
In primo luogo a “soddisfare il fabbisogno del sistema sanitario che, per il tramite di Albani, saranno smistate nelle farmacie competenti per Asl”. Gli ulteriori livelli di consegna inglobano tutti gli organismi che a vario titolo sono ricompresi nella Protezione civile: forze di polizia, centri operativi comunali, prefetture, il sistema produttivo, in particolare la filiera agro-alimentare.
Per il Capo Dipartimento il quadro dell’emergenza “presenta un profilo di gravità che sta aumentando e che alterna momenti di pausa a momenti di accelerazione ma abbiamo un sistema sanitario regionale valido e ci attendiamo risposte efficienti ed efficaci nel contenimento del virus”. In questo contesto di “tenuta del sistema sanitario a fronte di dati ancora tutti in salita” si inseriscono anche la “collaborazione con le cliniche private e la individuazione di strutture che sono state messe a disposizione della Protezione civile per la quarantena”.