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Abruzzo

Consiglio regionale: approvata la legge per la liquidazione del Ciapi

E’ stata approvata, con i soli voti della maggioranza (15 consiglieri), la norma che prevede l’estinzione della fondazione Ciapi. Al momento del voto i consiglieri regionali di centro-sinistra e del M5S hanno abbandonato l’aula per non partecipare al voto sul provvedimento.

 

La legge prevede la nomina di un Commissario esterno entro 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento. Il Commissario straordinario della Fondazione CIAPI redige il conto della gestione relativo al periodo successivo all’ultimo rendiconto e fino alla data di inizio della procedura di liquidazione determinando l’avanzo/disavanzo della gestione alla medesima data.

 

Il Commissario liquidatore è nominato dalla Giunta Regionale e viene scelto tra soggetti esterni all’amministrazione regionale ed avente esperienza professionale adeguata, determinandone tempi, poteri e compenso a valere sulle spese della procedura di liquidazione della medesima Fondazione.

In aula erano presentii dipendenti del centro di formazione di Chieti Scalo, che hanno hanno esposto dei cartelli di protesta per la decisione adottata.

 

Sono diverse le ombre politiche e di legittimità sulla decisione” Ha dichiarato Sandro Mariani capogruppo di Abruzzo in Comune che ha sottolineato: “Il centro destra con l’Assessore Mauro Febbo a capo, ha per anni urlato nelle aule della Regione, continuando in campagna elettorale, di avere tutte le ricette per rilanciare la partecipata. Oggi (Febbo assente) la maggioranza ha deciso di staccare la spina senza nemmeno preoccuparsi di salvaguardare, ricollocandole, le maestranze presenti in Ciapi”.

 

“Le opposizioni si sono battute, argomentando perplessità e strade alternative, è stato anche consigliato di posticipare la decisione per permettere alla Giunta regionale di raggiungere un accordo con i lavoratori, ma la maggioranza – ha aggiunto Mariani – latitante sull’argomento da Luglio scorso, ha preferito la via dello scioglimento”. “Il progetto di legge, infatti, arriva in Consiglio su proposta della Giunta regionale che lo aveva deliberato proprio ad inizio luglio 2019 anche qui in assenza dell’Assessore Febbo. Il 21 luglio nella conferenza capigruppo erano stati ricevuti i lavoratori di Ciapi e l’Assessore Febbo aveva garantito ogni azione per tutelare i dipendenti, dicendo che avrebbe esplorato ogni possibile soluzione.

 

Oggi, ha preferito restare a Roma anziché assumersi le sue responsabilità”. In conclusione per Mariani: “Una scelta politicamente miope perché la Regione rinuncia all’unico strumento per la formazione che possiede. Nulla di nuovo per un Governo regionale che in 10 mesi non ha prodotto una sola legge rilevante per l’Abruzzo”.