Su spiagge e concessioni balneari, il tema caldo su cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, proprio in questi giorni, ha espresso il no al rinnovo automatico. Cosa significa questo? Che i giudici nazionali e le autorità amministrative italiane sulle concessioni balneari sono tenuti ad applicare le norme del diritto europeo, disapplicando le disposizioni nazionali non conformi”.
E ancora: “Ad oggi, in tante realtà del nostro Paese, le spiagge libere restano un miraggio, a causa dell’assenza di una norma nazionale che stabilisca una percentuale massima di spiagge che si possono dare in concessione ed è ancor più pericoloso il messaggio di continuare ad occupare spazi per accontentare tutti. Non dobbiamo dimenticare – dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo – che, parlare di spiagge, significa anche parlare di sostenibilità ambientale. Non si possono immaginare concessioni ovunque. Bisogna quindi procedere accelerando nella direzione della qualità e sostenibilità ambientale, replicando quelle tante esperienze virtuose e green messe in campo già da molti lidi e apprezzate sempre più dai cittadini che cercano qualità e rispetto dell’ambiente e garantendo le spiagge libere”.
Anche l’Abruzzo va tutelato dalla Costa dei trabocchi, “con la sua infrastruttura la Via Verde, a quella teramana, dove la costa è già fortemente antropizzata e ci sono in media 5,5 concessioni ogni km di costa, cosa che ha portato la biodiversità locale ad impoverirsi. Nel tratto della nostra costa – conclude Donatella Pavone, presidente Legambiente Costa teramana – abbiamo zone di pregio naturalistico come la Riserva Regionale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi e l’area marina protetta a Silvi e Pineto ma anche spiagge come l’Oasi del fratino e della camomilla di mare a Giulianova. Non possiamo rischiare che queste spiagge vengano compromesse. Dobbiamo cercare di preservare il più possibile e rinaturalizzare le coste per combattere il fenomeno dell’erosione costiera, anche nell’ottica di promuovere e valorizzare un turismo attivo e sostenibile”.