Una decelerazione più decisa nel caso del valore aggiunto, la cui crescita si riduce della metà, passando dal +6,5% al +3,5%. In particolare L’ Abruzzo registra in termini di fatturato (+6,7%) una crescita superiore al dato nazionale. Questa la fotografia del comparto scattata dall’Osservatorio sui bilanci delle SRL – Focus Settore Commercio pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. L’analisi sulla base della banca dati AIDA –Bureau Van Dick ha riguardato i bilanci di quasi 112.000 srl afferenti al settore commercio, pari ad un quarto del totale di srl attive.
Il risultato migliore in termini di fatturato è stato ottenuto tra le Srl del Commercio all’ingrosso (+6,4%) seguite dalle Srl del Commercio e della riparazione di autoveicoli e motocicli (+5%) e da quelle del Commercio al dettaglio (+4,7%). Nessuno registra un calo dei ricavi, solo un comparto, quello del commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati, registra una crescita inferiore all’1% (+0,8%). A livello geografico, limitando l’osservazione all’andamento del fatturato e del valore aggiunto e tenendo conto solo delle Srl con patrimonio netto e risultato d’esercizio positivi, le affermazioni migliori relative ai bilanci 2018 si registrano nel Nord-est e nel Sud. Qui, in particolare, la crescita del fatturato e quella del valore aggiunto sono uguali e le più alte (+6,3%).
Nel Nord-est, la crescita del fatturato è pari a +6,2%, mentre quella del valore aggiunto è pari a +4,5%. Da segnalare, invece, il calo del valore aggiunto tra le Srl del settore Commercio dell’Italia centrale (-1,9%). Nel dettaglio, la Campania è la regione dove si registra la migliore prestazione in termini di fatturato (+7,6%), seguita da Abruzzo (+6,7%), Veneto e Lazio ( entrambi +6,6%) mentre la maglia nera va al Friuli Venezia Giulia (+2,7%) preceduta da Toscana (+3,3%) e Sardegna (+3,8%). Relativamente agli addetti la crescita più sostenuta si osserva in Friuli Venezia Giulia (+7,5%) e Puglia (+7%) che doppiano il dato italiano, negative le variazioni in Molise (-0,6%) e Sicilia (-3,2%) Per quanto riguarda le classi dimensionali soffrono le piccole aziende. Le microimprese, quelle al disotto dei 350.000 euro di fatturato segnano un calo sia degli addetti (-3,8%) che del fatturato (-2,1%) a fronte di una impennata delle grandi che con un incremento del +6,8% degli addetti e del +8,7% dei ricavi vanno ben oltre la media nazionale.