Chiediamo che queste misure siano riviste quanto prima, perché la doverosa lotta alla pandemia non può trasformarsi in penalizzazione per operatori che hanno sempre agito con coscienza”. Lo afferma il direttore regionale della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo, secondo cui “diversi provvedimenti contenuti nel testo del nuovo Dpcm appaiono improntati a improvvisazione: su tutti, quello legato alla nuova disciplina degli orari delle attività di ristorazione, che sfuggono ad ogni logica e appaiono cervellotiche.
Si tratta di un comparto che era già uscito particolarmente penalizzato dal lockdown, i cui gestori hanno investito in questi mesi ingenti risorse per adeguarsi ai nuovi standard di sicurezza imposti dalle misure governative e regionali. Risorse investite anche dai titolari di palestre, che si vedono addirittura colpiti dalla chiusura totale. Per queste categorie non basteranno nuove misure, pur annunciate, di ristoro e sostegno a scongiurare esiti drammatici per imprenditori e dipendenti, anche in ragione del fatto che le precedenti sono state spesso erogate con ritardi inaccettabili.
In ogni caso, il Governo deve intervenire eliminando anche la riscossione di tasse e tributi”. “Sarebbe stato più sensato – conclude Di Costanzo – che le scelte per il contenimento dell’epidemia si fossero ispirate a un allentamento reale dei pericoli legati alla mobilità pubblica, agli orari di ingresso dei posti di lavoro, all’organizzazione della didattica in presenza. Oppure sanzionando quanti non rispettano le regole. Invece si è deciso di colpire settori vitali delle nostre città: misure contro cui ci batteremo in tutte le sedi”.