Lo afferma il presidente della CNA Abruzzo, Savino Saraceni, in relazione all’annuncio, da parte della società che gestisce le autostrade A24 e A25, “Strada dei parchi”, di chiudere al traffico il traforo a tempo indeterminato: vicenda legata alle polemiche per l’inquinamento dell’acqua, ma che ora rischia di provocare conseguenze ancora più gravi.
A detta del presidente della CNA Abruzzo, 2siamo in presenza di un indecente balletto di responsabilità tra governo, Regione e gestore dell’arteria, i cui danni finiranno inevitabilmente per essere pagati dall’intera collettività abruzzese: pendolari e autotrasportatori, innanzi tutto, che per attraversare l’Abruzzo da est a ovest dovranno allungare sensibilmente i propri percorsi, con evidente aggravio dei costi a loro carico.
con danni di immagine su scala mondiale, visto che l’interdizione varrà anche per gli scienziati del Laboratorio del Gran Sasso, impossibilitati a loro volta a raggiungere l’istituto”. Di fronte a questo scenario, il presidente della CNA invoca “senso di responsabilità da parte di tutti gli attori in campo, a partire dalle istituzioni, perché se le esigenze di messa in sicurezza delle condutture dell’acqua, e dunque della salute dei cittadini, restano prioritarie, pure non possono essere tollerate scelte unilaterali che finiscono con il riversare su tutta la comunità abruzzese danni collaterali”.