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Carabinieri forestali: il bilancio delle attività in Abruzzo e Molise nel 2020

Per i Carabinieri Forestali di Abruzzo e Molise l’anno appena terminato, seppur segnato dalle criticità connesse all’emergenza pandemica in atto, si è concluso con un bilancio più che soddisfacente in termini di prevenzione, contrasto e repressione delle azioni in danno alla natura e all’ambiente.

 

Con la capillare presenza sul territorio attraverso le Stazioni Carabinieri Forestali e “Parco” nonché con i Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale presenti in ogni provincia e con i Nuclei CITES di Campobasso e Pescara  si sono svolte, tra le altre,  attività di vigilanza e controllo ai fini della conservazione del patrimonio forestale, di conservazione della biodiversità e del benessere animale, di controllo sulla gestione dei rifiuti, di contrasto del dissesto idrogeologico e di investigazione sugli incendi boschivi.

I Carabinieri Forestali hanno svolto il loro compito e, operando quotidianamente, hanno raggiunto n. 76.737 controlli effettuati; con n. 888 persone denunciate all’Autorità Giudiziaria e n. 3 arresti effettuati, il 2020 segna un significativo impegno nell’assicurare alla Giustizia i responsabili di pratiche illecite. I militari hanno anche effettuato n. 201 sequestri e contestato n. 2939 illeciti amministrativi con una variazione percentuale rispetto all’anno precedente di + 1,59%.

Tra i servizi svolti quelli in materia di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi, hanno segnato un significativo trend in aumento rispetto all’anno precedente pari al + 18%, con n. 1.175 controlli effettuati. In aumento anche le sanzioni amministrative comminate che sono n. 120, con un aumento di +25% rispetto a quelle accertate nel 2019 e con un ammontare delle sanzioni di circa 23.000 euro.

Sono stati 18 gli incendiari denunciati, pari al doppio rispetto all’anno precedente, di cui 10 in Abruzzo e 8 nel Molise. Dai dati raccolti si evidenzia che la maggior parte degli incendi è di natura colposa ed è riconducibile a pratiche agricole ed agronomiche che comprendono la bruciatura di potature e di residui vegetali derivanti da attività agricole, la ripulitura di terreni incolti e la combustione di rifiuti di vario genere, fino ai casi di accensione di fuochi per la cottura di salsa di pomodoro ad uso familiare e alla combustione per affumicare le api durante le ispezioni in apiario.

Sono altresì da segnalare gli importanti risultati sul piano del contrasto delle pratiche di abbandono dei rifiuti, i controlli alle discariche abusive ed i traffici organizzati che, unitamente alle illecite forme di smaltimento e combustione dei rifiuti, sono tra le cause di più forte perturbazione per l’ambiente con particolare riferimento al delitto di inquinamento ambientale. In questo settore si sono accertati n. 255 azioni illecite, di cui n. 131 in Abruzzo e n. 124 in Molise ed effettuati n. 11.058 controlli di cui n. 6234 in Abruzzo e n. 4824 in Molise, con un incremento rispetto al 2019 di +5,11% per un importo di sanzioni elevate che arriva a quasi 1.000.000 di euro.

Inoltre l’anno appena passato si è caratterizzato per i controlli effettuati, per la prima volta, sulle coltivazioni di canapa industriale, nota come Cannabis sativa L. a basso contenuto di THC. Sono state ispezionate n. 31 coltivazioni nel territorio abruzzese e n. 7 nel territorio molisano, effettuando verifiche documentali ed eseguendo campionamenti con il prelievo delle cime delle piante. Sono state controllate 13 aziende:  prelevati campioni, che sono stati analizzati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise e in due casi si è rilevata la presenza di un contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) superiore ai limiti consentiti dalla normativa vigente, permettendo di considerare la coltivazione idonea a produrre sostanze stupefacenti, e pertanto si è proceduto al sequestro e successivamente alla distruzione di 120 quintali di canapa.

Si ricorda, altresì, l’impegno dei Carabinieri Forestali a tutela del benessere animale ed al contrasto del traffico di specie protette, che ha portato il Nucleo CC CITES di Pescara a deferire all’Autorità Giudiziaria n. 20 soggetti per reati che vanno dalla detenzione e commercializzazione illecita di “specimens” tutelati dalla Convenzione di Washington, alle truffe on-line nella vendita di animali, dai reati di maltrattamento animale a quelli legati al mondo venatorio.

Operazione degna di nota è quella svolta nell’ambito della campagna nazionale “Reptilia”, condotta a tutela di esemplari protetti dalla convenzione CITES, ove venivano deferiti dal Nucleo CC CITES di Campobasso all’Autorità Giudiziaria n. 2 allevatori di Termoli (CB) poiché detenevano n. 8 esemplari di Testudo hermanni (Tartaruga di terra) senza la prescritta documentazione.

Inoltre intensa è stata l’attività dei Carabinieri Forestali a tutela della qualità dei corsi d’acqua, ove gli stessi hanno proceduto nell’ambito della campagna “Fiumi puliti” ad effettuare controlli sulle acque superficiali che presentano maggiore grado di inquinamento al fine di risalire alle cause dello stesso. Grazie alla Convenzione stipulata tra i Carabinieri della specialità Forestale e la Regione Abruzzo, vengono effettuati prelievi mensili di campioni di acque dei fiumi maggiormente inquinati che poi vengono analizzate dall’ARTA- Abruzzo.

Questa attività ha portato ad effettuare circa n. 1016 controlli e in alcuni casi si è riuscito a risalire alle cause dell’inquinamento perlopiù dovute a scarichi abusivi sui fiumi.

Inoltre per l’attività in Convenzione con la Regione Abruzzo sono state elevate sanzioni per un ammontare pari a circa € 600.000,00 mentre per l’attività in Convenzione con la Regione Molise sono state elevate sanzioni per un ammontare pari a circa 40.000 euro. e

Al di fuori delle specifiche attività, durante i mesi di lockdown primaverile, i Carabinieri Forestali hanno anche dato un valido supporto all’Arma territoriale nei controlli per il rispetto della normativa emergenziale.