Assieme a delegazioni di comitati dal Veneto, Puglia, Molise, Lazio, Lombardia, Marche ed Emilia Romagna e di associazioni e movimenti nazionali come Friday For Future, Extinction Rebellion Laudato Sii e Greenpeace, hanno voluto ricordare al ministro che la crisi climatica si combatte azzerando le emissioni dalle fonti fossili, metano compreso. Il Ministro della “Finzione” Ecologica finora, a parte molte chiacchiere, ha approvato nuove trivelle in mare e in terra nonché diversi progetti di nuove centrali a gas.
Un’ipocrisia palese, alle luce dell’ennesimo rapporto allarmante dell’IPCC e considerato che la stessa Agenzia Internazionale dell’Energia ha evidenziato la necessità di non finanziare da oggi nuovi progetti fossili se vogliamo provare a rispettare gli accordi di Parigi sul clima. Per l’Abruzzo ciò vuol dire fermare la centrale di compressione che la Snam vuole realizzare a Sulmona assieme al metanodotto Sulmona-Foligno, i nuovi progetti di perforazione a Bomba e in Adriatico di fronte a Martinsicuro e tutti gli altri progetti dei petrolieri a cui la proposta di Piano delle Aree del ministero apre le porte nel medio Adriatico. A questi si aggiungono i potenziamenti di alcuni impianti fossili come il metanodotto San Salvo – Biccari e lo stoccaggio gas Treste.